L’immenso lascito Forti frutta 700 mila euro «Saranno ancora destinati ai più bisognosi»
L’introiito delle centinaia di proprietà donate dallo scienziato ebreo dopo la morte
Ogni anno, da 86 anni, le casse municipali ricevono una (notevole) boccata d’ossigeno grazie ad un grande scienziato ebreo, cui migliaia di famiglie veronesi dovrebbero mandare un ideale «grazie». Parliamo di Achille Forti, il cui lascito ereditario frutta anche quest’anno oltre 700 mila euro. Quel lascito è fatto di 922 appartamenti, 564 box, 336 posti auto, 2 magazzini, 8 negozi, 2 uffici e 8 fabbricati di altra natura.
Forse non tutti i veronesi sanno che Achille Forti è stato un grande scienziato, studioso di altissimo livello di botanica (in particolare delle alghe). «Single» convinto, alla sua morte (nel 1937, l’anno prima delle leggi razziali) lasciò tutti i suoi beni in eredità al Comune di Verona, a condizione che l’usufrutto fosse utilizzato a favore delle famiglie povere. L’anno dopo, Verona aprì la Galleria d’Arte Moderna proprio a Palazzo Emilei Forti, ma il busto a lui dedicato venne vergognosamente celato dietro un telo.
Ieri gli assessori Michele Bertucco e Luisa Cenoi, assieme ai membri della Commissione di Vigilanza, Donatella Barbazeni e Francesco Benedetti, hanno presentato i conti del 2023: 700 mila euro di rendita annua, appunto, da spendere a favore di persone in condizioni disagiate, pagando ad esempio bollette e visite sanitarie straordinarie a famiglie in difficoltà o consentendo una settimana di villeggiatura per anziani e disabili, o per dare una mano a nuclei con minori con problemi di salute. Più in dettaglio, ci saranno 3 filoni di spesa: pagare le rette delle strutture residenziali per anziani e disabili in condizioni di disagio economico (355 mila euro che si aggiungono ai 2 milioni stanziati dal Comune); per il sostegno straordinario ai cittadini meno abbienti per far fronte ad esigenze di spese documentate (150 mila euro); per il servizio di soggiorni per anziani non autosufficienti (5 mila euro).