Corriere di Verona

Fila e il nuovo business: «tamponare» i danni fatti dai maldestri del 110%

- Gianni Favero

Era quasi prevedibil­e: ora il business è diventato quello dei prodotti che possano «tamponare» i danni agli edifici provocati dalla frettolosa e inesperta installazi­one degli isolanti finanziati a destra e a manca con il Bonus 110%. Vale a dire, per esempio, muffe prepotenti in locali eccessivam­ente sigillati o, al contrario, infiltrazi­oni tra le fessure dei moduli-cappotto montati da posatori che, fino al giorno prima, erano muratori ordinari.

Ne parla Francesco Pettenon, con la sorella Alessandra amministra­tore delegato di Fila, la «Fabbrica italiana lucidi e affini» fondata dal padre, Beniamino, a San Martino di Lupari (Padova), a margine delle celebrazio­ni per l’80esimo anno di attività. Concluso lo stress da riduzione di marginalit­à dovuto all’impennata dei prezzi dei materiali da costruzion­e, innescata sempre dagli ecobonus e ai quali l’azienda ha scelto di non contrappor­re proporzion­ali aumenti di prezzo, adesso Fila vive la fase di recupero, anche grazie alla crescente richiesta di composti sintetici innovativi. Trattament­i protettivi, cioè, in grado di rallentare lo sfaldament­o che già si sta segnalando nei rivestimen­ti termici applicati ai muri delle abitazioni da riqualific­are, a nemmeno 20 mesi dall’esecuzione delle opere. Non in tutti i casi, ovviamente: dove il lavoro è stato compiuto a regola d’arte, va tutto bene. «Ma la scarsità di manodopera, a fronte della richiesta esplosa con l’introduzio­ne dell’incentivo – fa presente – ha portato le imprese dell’edilizia a integrare alla svelta quanti più lavoratori possibile, con o senza esperienza, e non è un mistero il fatto che nel comparto siano state aperte dal nulla 65mila partite Iva». E adesso è giunta l’epoca dei salvataggi in cortà ner, con prodotti ovviamente tutti a carico del committent­e.

Venendo al quadro generale, i ricavi del 2022 di Fila si sono riallineat­i al pre-Covid intorno ai 20 milioni. «Nonostante i forti aumenti delle materie prime – prosegue l’Ad - siamo riusciti a garantire continuità di fornitura ai clienti, anche grazie alla disponibil­ità di formule sostitutiv­e elaborate dal nostro Centro di ricerca e sviluppo e affiancate a ciascun prodotto. Non abbiamo toccato i listini perché sapevamo che ci sarebbe stato un rientro dei costi, cosa che per i materiali infatti sta avvenendo, e avevamo paura di trovarci fuori mercaPette­non to». Per i mesi a venire, inoltre, le aspettativ­e sono positive e lo si percepisce «dai risultati del primo trimestre ‘23. I rivenditor­i cominciano a guardare cosa ci sia oltre la costruzion­e, l’edificazio­ne di nuove abitazioni rallenterà a causa della lievitazio­ne dei tassi dei mutui e perciò si andrà al recupero dell’esistente». Questo, naturalmen­te, in Italia, mercato che per Fila vale il 40% del totale. «Ogni Paese ha la sua dinamica – prosegue Pettenon – e il fatturato è vigoroso negli Usa, nella Penisola iberica e pure in Gran Bretagna, nonostante la Brexit. Senza parlare del Golfo Persico, diventato con la guerra in Ucraina un porto sicuro per i capitali di tutto il mondo».

Oggi l’azienda padovana impiega 104 addetti tra il quartier generale e l’Innovation Center di San Martino di Lupari, il Centro di sperimenta­zione a Fiorano Modenese (Modena) e la rete commercial­e nei vari Paesi.

Francesco Pettenon Nel comparto edilizio sono state aperte dal nulla 65mila imprese senza alcuna esperienza

 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy