Corriere di Verona

Il volo, l’hotel, poi via con tre uomini Il giallo dell’hostess arrestata in Arabia

Trevigiana, si trovava a Jeddah: un video la mostra mentre sale in auto. Si muove la Farnesina

- Andrea Priante Nicola Rotari

«Come stai?», «Che fine hai fatto?», «Perché non rispondi?». Per giorni i familiari e le amiche di Ilaria De Rosa, una ragazza trevigiana di 23 anni, hostess di linea per una compagnia aerea lituana (la Avion Express), l’hanno tempestata di messaggi senza ricevere risposta. Telefono spento, nessuna traccia.

Di lei sapevano solo che nei primi giorni di maggio si era imbarcata su un aereo diretto a Jeddah e aveva raggiunto l’hotel dove avrebbe dovuto alloggiare in attesa di prendere servizio sul volo di rientro. Una telecamera l’aveva ripresa mentre saliva in auto con alcuni uomini, e da lì in poi pareva svanita nel nulla, inghiottit­a dalle strade di quella metropoli da quattro milioni di abitanti sul Mar Rosso, in Arabia Saudita.

I genitori, abituati a sentirla tutti i giorni, si sono spaventati e la madre - che vive a Resana — si è rivolta ai carabinier­i di Castelfran­co Veneto per deno nunciarne la scomparsa. Temevano un rapimento. E invece le indagini hanno consentito di individuar­e la giovane hostess trevigiana: è rinchiusa da settimane nella cella di un carcere arabo. La conferma sarebbe arrivata grazie all’ambasciata italiana e ora la vicenda passerà nelle mani della procura di Roma - competente per le questioni di Giustizia che riguardano gli italiani all’estero e degli uomini della Farnesina. «Siamo in contatto con le autorità locali, per chiarire questa situazione che speriamo di risolvere nel più breve tempo possibile» assicurano fonti del ministero.

Perché Ilaria De Rosa sia finita in prigione, è ancora da accertare. Le informazio­ni arrivano col contagocce: c’è chi nelle ultime ore ha fatto riferiment­o a questioni di droga, che in Arabia prevedono condanne durissime, ma i contorni della vicenda sono ancora troppo confusi. Incognite che non fanSpectru­m che aumentare l’angoscia di chi aspetta il ritorno a casa delle ventitreen­ne, nella convinzion­e che sia rimasta vittima di un enorme equivoco.

Di certo c’è che a lanciare per primo l’allarme, contattand­o il padre di Ilaria (che vive nei Paese Bassi), è stato un superiore della ragazza. Il manager gli ha spiegato che sua figlia risultava scomparsa dal 4 maggio e dava un’indicazion­e precisa del luogo in cui si trovava il giorno del suo allontanam­ento: lo Residence Sultan, un grande hotel di Jeddah. Le telecamere della struttura l’hanno ripresa mentre saliva in auto con tre persone, probabilme­nte arabi. Dalle immagini sembra farlo volontaria­mente, senza alcuna costrizion­e, ma da quel momento la trevigiana non ha più fatto ritorno allo Spectrum, lasciando nella stanza tutti i suoi effetti personali. Chi erano quei tre uomini che hanno convinto Ilaria a seguirli? Forse poliziotti? Ma anche su questo, da Jeddah non arrivano informazio­ni.

De Rosa è incensurat­a, viene descritta come una brava ragazza. Parla quattro lingue, e dopo il diploma in Scienze umane a Treviso ha vissuto per un periodo in Germania - dove ha iniziato a lavorare come hostess per la compagnia aerea Neos - prima di trasferirs­i a Maastricht, nel sud dei Paesi Bassi, dove si è iscrittia allo United World College, una scuola internazio­nale.

L’assistente di volo conosce bene Jeddah: è una habituée dei voli per l’Arabia Saudita. Alcuni parlamenta­ri trevigiani stanno seguendo il caso: «La Farnesina - assicurano - farà tutto il possibile per riportarla a casa».

Le indagini La madre della ragazza ha presentato denuncia di scomparsa ai carabinier­i

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Ha 23 anni Ilaria De Rosa lavora come assistente di volo e dal 4 maggio si troverebbe in un carcere arabo

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