Pfas, l’interprete non capisce l’avvocato statunitense La Corte rinvia l’udienza
Vicenza, «troppo tecnico» il linguaggio di Robert Bilott
delle acque del fiume Ohio. Una vicenda raccontata nel film Cattive acque. Probabilmente l’avvocato dev’essersi sentito in balìa di una candid camera quando si è reso conto che l’interprete incaricata dal tribunale di Vicenza non era in grado di tradurre parola per parola, determinando la necessità di un rinvio dell’udienza per la formalizzazione di un nuovo incarico di interprete. Uno stop forzato che lascia l’amaro in bocca».
Intanto ieri la Regione ha diffuso il rapporto sul piano di sorveglianza sanitaria nell’area rossa, con i dati aggiornati al 18 aprile. Il piano era partito nel 2016, sospeso per l’emergenza Covid-19 e poi ripreso. Nell’area rossa ci sono 106.000 residenti, di questi oltre 61.000 si sono sottoposti al primo round di controlli, ora terminati. Mentre al momento si contano 13.674 aderenti al secondo screening, ancora in corso. Le persone sono state divise per anno di nascita e poi sono stati confrontati i valori di 12 Pfas nelle due diverse fasi di monitoraggio. Questo ha messo in evidenza che c’è un decremento delle concentrazioni dei composti perfluoroalchilici nel sangue. Ciò però è accaduto a distanza di anni e dopo le misure adottate per eliminare il contatto con questi composti chimici, come per esempio l’installazione di filtri a carboni attivi negli impianti di potabilizzazione degli acquedotti. Il rapporto della Regione fornisce anche un aggiornamento sugli ex-lavoratori della Miteni, per cui è prevista una sorveglianza annuale. Anche per loro pare esserci un decremento delle sostanze. Fra la fine di questo mese e l’inizio di giugno, invece, dovrebbero cominciare i controlli per coloro che vivono nell’area arancione.