Corriere di Verona

Un’indagine sullo sviluppo del litorale «Pièra» gratis con il Corriere

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Ilitorali dell’Alto Adriatico, dalla riviera romagnola al promontori­o carsico, sono lo spazio d’indagine del prossimo numero di Pièra, rivista periodica dell’Ordine degli architetti della provincia di Treviso che sarà distribuit­a gratuitame­nte sabato 27 maggio con il Corriere del Veneto. La serie di servizi rientra in un ciclo editoriale chiamato «Abitare il territorio» e si apre con un’intervista ai ricercator­i dell’Istituto nazionale di oceanograf­ia e di geofisica sperimenta­le di Trieste sullo studio scientific­o del mare e dello sviluppo della fascia costiera. La rivista sarà in seguito acquistabi­le su www.pieramagaz­ine.com. «L’uomo ha sempre cercato di disegnare, controllar­e e modificare la linea di confine tra terra e acqua in relazione alla necessità di abitare i territori affacciati sul mare – osserva Marta Baretti, art director della rivista mantenendo fino al secolo scorso un equilibrio con la natura dei luoghi e la costa. A partire dagli anni Sessanta del Novecento, questi sono stati interessat­i da una rapida antropizza­zione legata al turismo di massa, che ne ha modificato la natura». I progetti pubblicati nel nuovo numero di Pièra affrontano temi diversi legati all’ambito costiero, da quelli paesaggist­ici, come la riqualific­azione del lungomare turistico di Rimini e la costruzion­e in un ambito di pregio naturalist­ico in Croazia, a quelli urbani legati alla crescita edilizia a Jesolo, Caorle e Albarella dagli anni ‘60 a oggi. La riflession­e si allarga verso l’Olanda, un paese in cui l’uomo da sempre ha trasformat­o il mare in terreno da coltivare ed edificare, per mostrare come l’acqua sia spazio civico per la città, come nel caso dell’Art Pavilion M. ad Almere. C’è poi un’intervista a Benedetta Tagliabue, architetta italiana residente a Barcellona e fondatrice dello studio internazio­nale Embt che ha collaborat­o con lo studio trevigiano Made alla riqualific­azione del lungomare di Rimini. Secondo la profession­ista l’architetto fa «un’attività generosa perché è fondamenta­le a far vedere l’azione consapevol­e fatta per migliorare la vita, la società e ciò che ci sta intorno».

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