Sangue sulla panchina, bufera politica
Golosine: botta e risposta tra centrodestra e Comune, ma l’area è privata
Nuova appendice polemica politica dopo l’aggressione di domenica scorsa alle Golosine, quando un ragazzo era stato pestato a sangue, su di una panchina in via Caccia. Quel sangue, ieri mattina, era ancora lì, ben visibile. E il centrodestra è tornato all’attacco. Manola Campagnari, di Verona Domani, con Laura Bocchi e Gloria Gobbetti, della Lega, hanno imbracciato scope e detersivi e provveduto a ripulire tutto, affermando che «è assurdo che nessuno degli organi preposti abbia trovato il tempo di pulire».
Gli organi preposti, peraltro, sarebbero gli uffici dell’Amia. E l’assessore comunale, Federico Benini, del Pd, si è subito chiesto ironicamente chi ne sia il presidente (Bruno Tacchella, di Verona Domani, ossia di uno dei partiti che hanno promosso la protesta, ndr). E se il centrodestra ha lanciato in rete una serie di foto delle sue tre esponenti, armate di mocci e detergenti, il centrosinistra ha diffuso una vignetta con due spidermen che si sfidano: l’uno indicato come «Verona Domani», l’altro come «Presidente Amia di Verona Domani».
Anche il Pd ironizza, ma spiega anche che «ai militanti di Lega e Verona Domani che si chiedono come mai, a 48 ore dal grave episodio, Amia non fosse ancora uscita, diciamo che avrebbero dovuto informarsi presso il presidente dell’Amia, che è della loro coalizione: avrebbero così scoperto che quella parte di piazza è privata, di proprietà della parrocchia. Ma forse lo sapevano se, prima di procedere alla pulizia propagandandola via social, avevano chiesto l’autorizzazione al parroco». Ma il capogruppo di Verona Domani, Paolo Rossi, definisce «assurdo che il Comune non abbia trovato il tempo di ridare un minimo di decoro a Via Caccia». E il capogruppo della Lega, Nicolò Zavarise, aggiunge che «è indecoroso non agire per dare un minimo di dignità ad una zona già scossa dall’accaduto».