Senza patente sull’auto rubata Quel gioco a «far sgommare» fatale a Sedrik: patteggia l’amico 19enne
Sembrava uno dei «soliti» (purtroppo) ribaltamenti in auto, si trattava invece di un tragico gioco tra ragazzi. Una sfida al pericolo, una corsa a folle velocità sfociata nel dramma. Una Fiat Panda che esce di strada, sbatte contro una canaletta irrigua e si capotta in un campo di Via Sogare, a Verona. Dentro tre giovanissimi, all’arrivo dei soccorritori il bilancio quella sera del 22agosto scorso fu pesantissimo: una vita stroncata a soli 21 anni, quella di Sedrik Pavan. Viaggiava con il fratello seduto dietro e un amico 19enne, M. H. le sue iniziali. Inizialmente, dalle prime ricostruzioni pareva che alla guida della Panda, risultata poi di provenienza furtiva, si trovasse proprio la vittima ma dalle indagini è emersa una tragica verità. Al volante c’era in realtà M. H., l’amico 19enne non ancora in possesso della patente di guida: quando si scoprì che quella tragica sera era lui a guidare venne sottoposto agli arresti domiciliari per l’omicidio stradale costato la vita all’amico 21enne, mentre il terzo passeggero (fratello della vittima) pur essendo rimasto ferito nel violento impatto ha deciso di non sporgere querela contro l’amico imputato, che ieri in aula davanti alla giudice Carola Musio ha patteggiato tre anni. Un dramma nel dramma: i tre ragazzi erano amicissimi e contro il 19enne la famiglia di Sedrik non si è costituita parte civile. Un incidente che ha straziato due famiglie e che sarebbe accaduto durante un tragico gioco: dalle indagini, sarebbe emerso che il 19enne «senza patente teneva una velocità elevatissima, divertendosi a far sgommare ripetutamente l’auto e a provocarne il testacoda usando il freno a mano». L’ultima manovra è risultata fatale a Sedrik, il suo migliore amico.