Corriere di Verona

Oggi il Giro nel Bellunese «Ora salite entusiasma­nti qui i tifosi si scatenano»

- A. Pist.

Sono due delle voci del Giro che ogni giorno arrivano agli italiani. Entrambi padovani ed ex corridori, raccontano in moto quello che avviene lungo le strade, uno in radio per la Rai, una in tv per la diretta del pomeriggio. Massimo Ghirotto, 62 anni, tre vittorie alla corsa rosa, due al Tour e una alla Vuelta, è ormai un veterano: «In moto riesci a cogliere gli aspetti che altri non vedono, sei a contatto con i corridori e nel mio caso, parlando alla radio, devo avere la capacità di trasmetter­e delle immagini a chi è in macchina o in ufficio. Siamo come delle telecamere».

Ghirotto è famoso per la sua parola «palco» con cui restituisc­e la linea allo studio dopo ogni collegamen­to: «È nato tutto spontaneam­ente, niente era preparato ma adesso è uno slogan che conoscono tutti. Le prossime due tappe di montagna? Sul Bondone si sono rotti gli equilibri, Roglic ha mostrato una leggera flessione e adesso le giornate diventano una partita a scacchi sia sulle salite che portano a Palafevera, sia durante il tappone verso le Tre Cime. Arrivare in Veneto è una gioia anche per noi ma purtroppo ormai i miei tifosi sono pochi e vecchi (e ride, ndr)».

Chi in moto ci è salita per la Rai la prima volta in questa edizione del Giro è Giada Borgato, 33enne, ex campioness­a italiana, che così descrive la sua esperienza: «Non ho mai avuto paura, nemmeno sulle discese a 100 all’ora, ma la difficoltà più grande è stata calarmi nel ruolo e capire come affrontare i collegamen­ti in movimento che per me erano una novità». Anche Borgato attende con gioia le salite: «Il contatto con i tifosi in montagna è la cosa più strepitosa­spiega - e sulle Dolomiti i supporters si scatenano. È raro vedere una donna in moto e quando mi scorgono alzano la voce ancora di più». Per quanto riguarda i favoriti, la padovana non ha dubbi: «Vanno capite le forze che restano. Roglic ha perso qualcosa ma pensare che sia in crisi è sbagliato e un arrivo come quello di Palafavera dopo una tappa corta ed esplosiva, è alla sua portata. Sulle Tre Cime invece c’è strada per inventarsi qualcosa anche da lontano ma chi andrà in crisi rischia di trovarsi ventesimo in classifica e con più di un quarto d’ora di ritardo». Oggi insomma si torna a salire con la OderzoVal di Zoldo, tappa relativame­nte breve (161 chilometri) tra le province di Treviso e Belluno. L’arrivo è a Palafavera: si scaleranno la Crosetta, Forcella Cibina e il temutissim­o Coi (con punte al 19%).

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Sul podio Alberto Dainese festeggia la vittoria di tappa ieri a Caorle (LaPresse)

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