Politica, soldi e pallone così Peghin entra nel Padova «Presidente per passione, non cerco affari o visibilità»
Lo sfidante del sindaco Giordani mette un milione e prende il 25% del Padova. «Ma fra noi c’è rispetto»
Svolta clamorosa al Calcio Padova. Il nuovo presidente è Francesco Peghin, 58 anni, ex vicespresidente del club biancoscudato nell’era Cestaro e ora di nuovo in sella, con una quota robusta del 25% all’interno del pacchetto azionario di cui Joseph Oughourlian manterrà un’ampia maggioranza, superiore al 70%.
È questa la novità di giornata maturata nelle stanze di viale Rocco, mentre Alessandra Bianchi tornerà nel ruolo di amministratore delegato e Massimiliano Mirabelli verrà confermato come direttore sportivo. Quanto all’allenatore, gli indizi portano a una conferma di Vincenzo Torrente. Ma la notizia del giorno è l’ingresso sulla scena di Peghin, che gestisce il gruppo aziendale familiare attivo nell’industria e nella sanità, con circa 500 collaboratori e più di 65 anni di storia. Secondo più di qualcuno questo ingresso sarebbe propedeutico a una futura cessione dell’intero pacchetto della società, che rimane in vendita. Peghin, ex presidente di Confindustria Padova dal 2006 al 2011 ex vicepresidente di Confindustria Veneto nonché membro della giunta nazionale di Confindustria, ha corso per la poltrona di sindaco di Padova alle ultime elezioni amministrative della città del Santo contro Sergio Giordani. L’attuale primo cittadino patavino in passato ricoprì a sua volta il ruolo di presidente del Calcio Padova.
Peghin, che effetto le farà doversi confrontare con Giordani dopo essere stati rivali in campagna elettorale?
«Fra noi c’è sempre stato grande rispetto. Siamo stati su sponde opposte nella corsa al ruolo di sindaco, ognuno ha fatto la sua campagna elettorale, ma adesso quel discorso si è chiuso. Ora saremo su fronti diversi, ma dovremo
collaborare per il bene della città e del club».
Anche Giordani in passato fu presidente del Calcio Padova. Che effetto le fa?
«Entrambi siamo due tifosi e amiamo questo club. Sono epoche diverse, credo che ognuno farà la propria parte per il bene comune».
Da quanto aveva deciso di imbarcarsi in questa avventura?
«Da alcuni mesi. Ho incontrato Oughourlian per la prima volta a febbraio, quando lui è venuto a Padova. L’impressione
è stata ottima, poi ci siamo risentiti più volte, si può essere agevolati anche dalla possibilità di vedersi in videoconferenza. Joseph ha messo tanti soldi in questi anni in questo club. Ho deciso di impegnarmi e di dare una mano».
Può quantificare il suo impegno?
«Metterò un milione di euro e acquisirò entro un mese il 25% delle quote».
È possibile che accada altro in futuro?
«Sicuramente cercherò di coinvolgere altri imprenditori. Mi impegnerò perché altri entrino nel pacchetto azionario e mi piacerebbe che Oughourlian tornasse ad aver voglia di investire su questo club. Joseph è un vincente e ha dimostrato di saper fare calcio in Francia, portando il Lens addirittura in Champions League».
Perché ha deciso di investire nel Calcio Padova?
«Per me è un’emozione tornare a fare parte di questo club. Sapete che per me è un ritorno, amo questa società. L’amore per il Calcio Padova forse è meno conosciuto, io ho vissuto tutte le fasi da ragazzino, da padovano, mio padre era un ex calciatore dilettante, ho fatto altri sport, frequentavo l’Appiani, da liceale andavo spesso con gli amici, nella famosa gradinata. Ho sempre seguito il Padova negli anni di Serie B e Serie C, ho un amore per questa squadra che non ho mai nascosto. Sono
La scintilla A febbraio ho incontrato Oughourlian e la mia impressione è stata ottima: lui ha già speso tanti soldi e ho pensato di dargli una mano
Vice dal 2010 al 2012 Amo il Biancoscudo da una vita e sono felice di tornarci dopo la prima esperienza
già stato in società dal 2007 al 2012, ricoprendo anche il ruolo di vice presidente nel 2011. Negli ultimi due anni sono stato presente come supporto del Petrarca basket, questo passo arriva alla vigilia dei 60 anni».
Quali sono le motivazioni alla base del suo impegno?
«Non è la parola “affari” o “visibilità” ad avermi spinto a questo passo: la passione per lo sport mi ha sempre contraddistinto, in ruoli diversi anche da ragazzo, da atleta e poi da dirigente».
I soldi che metterà coinvolgeranno le sue aziende?
«Il mio ingresso sarà quasi mecenatistico, non saranno coinvolte le mie aziende, ma entrerò con beni personali».