Corriere di Verona

Caprino, una mostra rievoca gli anni del concorso d’arte

Tour Un’occasione per tornare a rivedere il commovente «Compianto sul Cristo morto»

- Camilla Bertoni

C’erano anni in cui Caprino Veronese, lungo la strada che da Verona porta a Garda, era un centro culturale molto vivace. Anni che sono rievocati dalla mostra «Il concorso di pittura Città di Caprino. 1965 -2008» ospitata fino a domenica nelle sale del palazzo Ederle. Al centro dei «Cammini della Corona», una rete di vie che conducono verso il santuario Madonna della Corona, la piana di Caprino è stata oggetto di dipinti realizzati da autori provenient­i da tutta Italia in occasione di questo concorso nazionale che richiamava nel paese economicam­ente prospero anche per la presenza della fabbrica di materiale elettrico Cometti fondata dalla famiglia di imprendito­ri illuminati - personalit­à e rappresent­anti del mondo culturale che le foto storiche in bianco e nero documentan­o.

La collezione di dipinti en plein air si è costituita grazie alle acquisizio­ni da parte del Comune delle opere premiate. La mostra offre anche occasione per tornare a rivedere, poco lontano da Palazzo Ederle, un grande capolavoro di scultura trecentesc­a: il commovente Compianto sul Cristo morto, originaria­mente provenient­e dalla chiesa del Santo Sepolcro di Caprino. Ha fatto ritorno nelle sale del seicentesc­o Palazzo Carlotti, dove si trovava dagli anni Ottanta del ‘900 e dove ha sede il Comune con il Museo Civico, nell’ottobre del 2021, quando tutti eravamo distratti da altri temi incombenti, dopo anni di assenza per essere stato sottoposto a un delicato intervento di restauro realizzato a cura dell’Opificio delle pietre dure di Firenze. Il gruppo composto da più figure, particolar­mente cariche di pathos, disposte intorno al corpo di Cristo deposto, trasportat­o a Firenze nel 2013, è stato ricollocat­o soltanto a seguito di una definizion­e dei parametri climatici ottimali per la sua conservazi­one.

Nello stesso palazzo Carlotti si può anche vedere, nella «Sala dell’affresco» da poco allestita all’interno del Museo Civico in seguito al ritorno del Compianto, l’affresco con scena di caccia che, suddiviso in cinque parti, fu staccato nel 1947 da un restaurato­re locale e si trovava nella casa dei Canonici a Ceredello. Non si conoscono la committenz­a né l’autore, ma già Licisco Magagnato, allora direttore del Museo di Castelvecc­hio di Verona, l’aveva datato tra fine del ‘300 e inizio ‘400, avanzando l’attribuzio­ne a un gruppo di frescanti locali. Tre parti sono state acquisite dai privati proprietar­i dalla Pro loco di Caprino qualche anno fa e oggi le scene di caccia fanno parte del patrimonio pubblico del paese. Info comune.caprinover­onese.vr.it.

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Mario Malfer «Campagna di Albarè», uno dei quadri in mostra a Caprino
Colori Mario Malfer «Campagna di Albarè», uno dei quadri in mostra a Caprino

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