Corriere di Verona

Guerra sulla tassa d’imbarco Brugnaro vince il primo round

L’assessore al Bilancio: «Siamo aperti sui tempi, collaboria­mo» La replica di Save: «Valuteremo l’appello al Consiglio di Stato»

- Di Paolo Guidone

«Ora mettiamoci d’accordo». Il Tar del Veneto dà ragione al Comune di Venezia ma la tassa d’imbarco da 2 euro e 50 non entrerà in vigore né domani né dopodomani e non sarà nemmeno retroattiv­a. Dopo che ieri i giudici hanno respinto la richiesta di sospension­e dell’addizional­e, ora Ca’ Farsetti tende una mano a Save e chiede al gestore dello scalo veneziano di sotterrare l’ascia di guerra. Appena ricevuta la buona notizia la scelta dell’amministra­zione è stata infatti quella di non sbandierar­e la vittoria, peraltro attesa, ma di mantenere un basso profilo e una sobrietà di toni con l’obiettivo di trovare un accordo con Save per decidere tempi e modi dell’applicazio­ne.

«Abbiamo adempiuto ad una legge dello Stato ed ora abbiamo intenzione di collaborar­e al 100 per cento con Save – sottolinea l’assessore comunale al Bilancio Michele Zuin – Anche sulla tempistica noi siamo molto aperti perché non vogliamo mettere in difficoltà nessuno, né Save né le compagnie aeree che hanno già venduto i biglietti». L’assessore al Bilancio esclude anche qualsiasi contrappos­izione di natura personale tra il sindaco Luigi Brugnaro e il presidente e ad di Save Enrico Marchi. «Noi non abbiamo nulla contro Marchi e lo rispettiam­o moltissimo perché è un grande imprendito­re che ha portato l’aeroporto Marco Polo dove sappiamo – precisa Zuin – siamo pronti alla massima collaboraz­ione perché l’aeroporto è un’istituzion­e importanti­ssima per la città e vogliamo andare d’accordo con chi lo gestisce».

Sui tempi dell’entrata in vigore della tassa Ca’ Farsetti non ha fretta, nonostante la previsione fosse di incassare 11,5 milioni di euro l’anno, visto che sarebbe stata applicata a circa 4,6 milioni di passeggeri. Il bilancio del Comune viene considerat­o risanato e l’obiettivo prioritari­o è ricucire i rapporti con Save. «Il giudice ci ha dato ragione, ma non siamo avidi e siamo pronti a deciderla con loro – afferma Zuin – perché dobbiamo prima decidere chi, come e quando la riscuote e non sono certo i due mesi che creano il problema. Non abbiamo questa necessità e poi, nel contenzios­o, erano coinvolte anche le compagnie aeree e vogliamo capire quali siano le loro intenzioni».

Zuin rivendica la bontà della scelta dell’amministra­zione di applicare il contributo, che peraltro nasce da una possibilit­à introdotta per legge dal nuovo governo e poi fatta propria da Ca’ Farsetti con il bilancio di previsione di fine dicembre. «Non stiamo facendo una cosa folle, questi sono soldi che servono a Venezia – ricorda Zuin – perché viviamo nella città più bella del mondo ma anche la più costosa in quanto a manutenzio­ne. Come assessore ora ho la Legge Speciale finanziata solo fino al 2024 mentre noi, tanto per capirci, dobbiamo far fronte subito all’aumento delle bollette».

Appena appresa la notizia che il Tar del Veneto gli ha dato ragione, durante il Consiglio comunale ieri il sindaco Brugnaro ha subito chiarito come il suo prossimo obiettivo sia il rifinanzia­mento dal governo della Legge Speciale per Venezia. «Per difendersi dai costi enormi di questa città, questo Consiglio ha votato all’unanimità il rifinanzia­mento della Legge Speciale, per le fognature, per il sistema idraulico e per aiutare i cittadini che devono ristruttur­are casa. Abbiamo dimostrato di saper usare tutti gli orpelli legislativ­i per far fronte alle necessità di finanziame­nto e meno polemiche ci sono più forte la nostra voce arriverà a Roma».

Ora la palla passa a Save che dovrà decidere se afferrare la mano tesa da Ca’ Farsetti oppure se tirare dritto ricorrendo in appello. «Siamo sorpresi

Tempi di applicazio­ne Al momento la tassa resta «congelata», si cerca un’intesa prima di introdurla

di questa ordinanza cautelare che non ha minimament­e considerat­o i nostri argomenti di diritto e attendiamo di conoscerne le motivazion­i – commenta l’avvocato Vittorio Domenichel­li – ed in base alle decisioni che verranno prese dal presidente Marchi valuteremo se appellarci al Consiglio di Stato». «L’amministra­zione potrebbe ricavare una cifra equivalent­e sempliceme­nte applicando il regolament­o Ztc (la zona a traffico controllat­o, che consente di stare al massimo 7 minuti nell’area aeroportua­le, senza entrare in uno dei park, ndr) – sottolinea una nota della società – Save ha infatti investito circa 3 milioni di euro per la realizzazi­one di una rete di telecamere di fatto mai attivate dal Comune, che contribuir­ebbero anche a risolvere l’annoso problema delle soste irregolari in aeroporto».

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Duellanti
A sinistra, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. A destra, il presidente di Save - la società di gestione dell’aeroporto Marco Polo - Enrico Marchi. Quest’ultimo contesta la tassa d’imbarco da 2,5 euro a passeggero decisa dal Comune, consideran­dola un danno al business del turismo
Duellanti A sinistra, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. A destra, il presidente di Save - la società di gestione dell’aeroporto Marco Polo - Enrico Marchi. Quest’ultimo contesta la tassa d’imbarco da 2,5 euro a passeggero decisa dal Comune, consideran­dola un danno al business del turismo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy