Lo storico caffè Todaro mette al bando la plastica
«Vorrei una bottiglietta d’acqua naturale da mezzo litro» chiede un turista già in pantaloni corti, varcando l’ingresso del caffè Al Todaro in piazza San Marco. Ma di bottigliette non ce ne sono. Di nessuna dimensione, né formato. La scelta che ha fatto lo storico caffè-gelateria veneziano, fondato nel 1948, è un perentorio «no» alla plastica: dalle bottiglie per l’acqua passando per le bibite gassate fino al take away. «È vergognosa la situazione in città, i cestini si riempiono di plastica già in tarda mattinata – sottolinea Claudio Vernier, direttore del Todaro – Poi pensare allo spostamento in acqua, che crea a sua volta moto ondoso… bisogna cambiare percezione e capire quanto la plastica sia impattante sull’ambiente».
È da lunedì che il caffè ha eliminato le bottigliette proponendo bicchieri di acqua al banco o il refill di borracce. «Il refill ancora non ci è stato chiesto – riflette Vernier – Non è una scelta facile, siamo una goccia nell’oceano. Ma da qualcuno il cambiamento deve partire: manteniamo tutta la linea in vetro». L’annuncio Vernier lo ha diffuso anche su Facebook: «Ci scusiamo con i nostri affezionati clienti, ma è tempo di cambiare. Per quel che riguarda l’acqua naturale e quella frizzante da sempre abbiamo tenuto le due linee… vuoto a rendere per il servizio ai tavoli, e plastica per il take away. Non sarà più così, solo vuoto a rendere». In Laguna, il tema della sostenibilità ambientale e dell’impatto che, nello specifico, ha la plastica è sentito: il due giugno, infatti, l’Ong Venice Lagoon Plastic Free ha lanciato un «clean-up day», una giornata di raccolta di rifiuti tra centro storico e terraferma veneziana. «Qualcuno plaude alla nostra scelta, prende i bicchieri d’acqua – continua Vernier – ma per ora è una sparuta minoranza. La maggior parte o prende qualcos’altro, o sceglie di fermarsi in un altro locale. Avendo anche le bevande gassate in vetro, quindi senza tappo da potersi poi portare in giro, le rinunce sono tante».