Maxi cantiere: un mese dopo l’avvio traffico «spalmato», ma Porta Palio e Valverde restano da «bollino nero»
Criticità anche in altre zone «alternative». Ancora boom di biciclette
Ore 12.50 di ieri, zona stazione Porta Nuova, semaforo. «Rispetto a un mese fa si va più veloci: io il nuovo “anello” lo terrei anche dopo i lavori». L’anello di cui parla Edoardo Turato, residente della città diretto in Borgo Roma, è l’anello circolatorio a senso unico tra Porta Nuova e Porta Palio. Nasceva un mese fa, all’apertura del mega cantiere del filobus in Città di Nimes, e oggi è meno congestionato di allora. Ma occhio. Trenta giorni dopo, si può dire che la nuova «normalità» creata dai lavori comporti imbuti cronicizzati in altre zone, Valverde in primis. Oltre che tempi di percorrenza della città ben più lunghi: «Oggi impiego un’ora per andare al lavoro da Porta Vescovo a Pescantina: è il doppio di prima», testimonia Massimo Pavesi, veronese di Borgo Venezia. Nemmeno si può dire che il bollino nero dei primi giorni, a fine aprile, abbia davvero inciso sulle abitudini di spostamento. È vero che Fiab registra un «aumento del 1520% di passaggi di ciclisti da Corso Porta Nuova», e il presidente Corrado Marastoni è felice delle «10mila visualizzazioni» in tre settimane sulla pagina internet con i percorsi ciclabili segnalati per evitare gli ingorghi. Ma Atv ha visto frenare l’aumento di biglietti che, a cantiere, prefigurava una riscossa dei mezzi pubblici sul mezzo privato: «Dopo il +10% delle prime due settimane si registra un +5% per circa tremila biglietti validati al giorno sulla città», fanno sapere da Lungadige Galtarossa. Del resto l’impressione anche visiva — come detto — è che il traffico si sia semplicemente spalmato altrove. In Valverde il gradimento per il cantiere è sotto zero e tutti confermano il peggioramento viabilistico. «L’altra mattina abbiamo cronometrato da Piazza Pradaval a qui: un quarto d’ora», raccontano i titolari del bar trattoria Adri, che aggiungono: «Orario peggiore? Dalle 7.30 alle 9». Dal negozio di fianco, Mode Avenue, ci dicono: «Dovreste vedere la coda quando ci sono concerti in Arena. Noi un mese fa partivamo alle 6 per arrivare in tempo: oggi alle 9, perché così evitiamo la fascia deleteria e al massimo tardiamo l’apertura di qualche minuto». Uno dei gestori della tabacinizio cheria Valverde, Graziano Marco, riflette: «L’altro giorno alle 8 ero al semaforo di Viale Piave prima del cavalcavia: sono arrivato in Piazza Simoni alle 9,10. L’ingorgo si crea sempre all’incrocio di Porta Nuova, specie se c’è un solo vigile». Ancora oggi, passando da quell’incrocio, si notano le auto che invadono la corsia preferenziale per bus e taxi, anche perché tuttora Google Maps non considera Circonvallazione Raggio di Sole come soluzione migliore per arrivare in Porta Palio (è uno dei casi di aggiornamento incompleto da parte dell’app rispetto al cantiere). Proprio le preferenziali invase aiutano a spiegare i ritardi sui bus confermati da Linda Dalla Montà, studentessa del Fracastoro che incrociamo alla fermata Atv di Lungadige San Giorgio: «Da quando c’è il cantiere gli autobus arrivano circa 10’ più tardi. Spesso si crea un intasamento all’altezza di San Zeno verso Porta Palio». Detto che proprio tale rotonda è fresca di asfaltatura — una necessità che riguarda anche altre porzioni di strada vicine all’anello — la citata zona di Lungadige San Giorgio è la classica direttiva di attraversamento della città in cui il volume d’auto è cresciuto. «Col cantiere la situazione è peggiorata», annuiscono dal Caffè Al Teatro. «Dal cantiere in poi ci sono più macchine», confermano dalla gelateria vicino. Stesso sentire in alcune strade di Borgo Venezia e Borgo Roma andando verso le tangenziali. Quelle tangenziali che nella nuova «normalità» sono un mezzo per aggirare l’ostacolo.