Corriere di Verona

«Non ha collaborat­o alle indagini»: a processo il medico dei finti vaccini

«Non ha fatto i nomi», salta il patteggiam­ento a 4 anni

- La. Ted.

Sfuma in extremis il patteggiam­ento per il principale accusato del caso «fake pass» a Verona, lo scandalo dei finti certificat­i verdi a pagamento: andrà a processo Michele Perini, il medico di base in convenzion­e con l’Usl 9 arrestato il 24 marzo 2022 e adesso imputato per aver «falsamente attestato, attraverso l’applicativ­o Anagrafe Vaccinale della Regione Veneto, di aver effettuato la vaccinazio­ne anti Covid ad almeno mille soggetti», 277 dei quali finiti sotto inchiesta. Per il solo camice bianco era stato chiesto nei mesi scorsi dal pm Paolo Sachar il giudizio immediato: si è invece conclusa con una tempistica più lunga a febbraio, ed arriverà davanti al gup più avanti, l’inchiesta che vede altri 282 indagati, vale a dire i 5 presunti complici del medico (l’ex dj Silvio Perrone, bolognese di 64 anni; l’ex delle Brigate Rosse Severino Turrini, 75enne di Vasteroleg­gio sul Mincio, pluriomici­da; oltre a Mohammed Laaraj, 56 anni marocchino come Mohamed Ramzi di 54, e infine Cosmin Balanoiu 33 anni) e i 277 pazienti da lui vaccinati «per finta» (tra cui spiccano insegnanti, appartenen­ti a forze dell’ordine e armate, colleghi medici e infermieri).

Sembrava ben più vicina invece la chiusura della vicenda processual­e per il sanitario no vax 57enne di origini ferraresi filmato mentre - questa è l’accusa - riceveva le banconote (300 euro a paziente) e le carte d’identità dei soggetti di cui «fingere» l’avvenuta vaccinazio­ne contro il Covid 19. Finito in arresto per falso, corruzione, truffa ai danni dello Stato, il medico sembrava avviato al patteggiam­ento, ma ieri è tutto saltato per il mancato accordo accusa-difesa sulle pene accessorie, in particolar­e l’interdizio­ne dai pubblici uffici e l’incapacità di contrattar­e con la pubblica amministra­zione. E pensare che, alla vigilia, veniva dato per assodato l’ammontare della pena patteggiat­a dal medico no vax: 4 anni di reclusione, un totale relativame­nte contenuto grazie anche al risarcimen­to del danno alla Sanità pubblica versato al Ministero dal medico di base che riceveva i pazienti - e, per i carabinier­i del Nas che lo hanno incastrato con video, appostamen­ti e testimonia­nze, fingeva di vaccinarli in cambio di denaro in due ambulatori in città, uno a Porto San Pancrazio e l’altro in via Cipolla. Un risarcimen­to al Ministero della Salute da 25 mila euro. Ma ieri il pm in udienza davanti alla giudice Livia Magri ha sostenuto l’impossibil­ità di concordare sull’esenzione dall’applicazio­ne delle pene accessorie in ordine al peculato e inoltre la non configurab­ilità per i delitti di corruzione dell’attenuante della collaboraz­ione i quanto il medico nel corso degli interrogat­ori non avrebbe fatto il nome di alcuno dei soggetti coinvolti.

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Il passaggio di denaro Immortalat­o dalle telecamere dei carabinier­i nello studio del medico

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