La futura «cittadella dello sport» è terra di nessuno: nuova stretta
Porto San Pancrazio, Tommasi ordina abbattimenti agli ex magazzini ferroviari
Emergenza sicurezza nell’area di «Adige Docks», gli ex magazzini ferroviari tra San Michele Extra e Porto San Pancrazio, dove dovrebbe sorgere una nuova grande «cittadella dello sport» (ma il progetto sembra essersi bloccato, dopo essere stato più volte modificato). Dopo numerose segnalazioni da parte dei residenti, nello scorso mese di novembre il Comune aveva intimato ai proprietari di intervenire, demolendo alcune parti di immobili (per evitare il moltiplicarsi di occupazioni abusive) e garantendo una sorveglianza della zona. Quella diffida non pare però aver dato gli esiti sperati e ieri il sindaco, Damiano Tommasi, ha perciò firmato una nuova ordinanza.
Il provvedimento ordina che, entro le prossime due settimane, vengano effettuati ulteriori abbattimenti di strutture, venga attuato un servizio di vigilanza continuativo e vengano installate due telecamere collegate con la centrale operativa della Polizia locale. Se le prescrizioni non saranno attuate, Palazzo Barbieri provvederà a farlo autonomamente, mettendone i relativi costi a carico della proprietà. L’ordinanza di Tommasi ricorda che «i residenti del quartiere del Porto San Pancrazio continuano a denunciare anche pubblicamente continui ingressi abusivi nell’area e spaccio di sostanze stupefacenti all’interno e all’esterno dell’ex compendio industriale, anche attraverso l’invio di fotografie di soggetti abusivi, mentre al tri residenti intendono mettere disposizione dell’amministrazione comunale telecamere private per migliorare la prevenzione e la repressione dei reati, a riprova dell’attuale pericolosità della zona, per lo stato di abbandono e degrado confermato da recenti sopralluoghi». A complicare le cose, peraltro, c’è anche il fatto che, dall’ingresso dell’area, transitano anche i mezzi diretti al cantiere della Tav di Verona est e quelli di Acque Veronesi.
II progetto per il restauro e riuso di Adige Docks era stato presentato un quinquennio fa ed era davvero gigantesco: su quei circa 70mila metri quadri (28mila dei quali coperti) il gruppo Unterberger (attraverso la società PSP Invest) puntava a realizzare una pista per il pattinaggio su ghiaccio, palestre per diversi sport, piste ciclabili verso la zona universitaria, una nuova piazza, un’area boschiva, un ponte ciclopedonale di collegamento con Borgo Venezia (senza attraversare la trafficatissima via Unità d’Italia), un nuovo collegamento con il Parco Adige Sud e molto altro.Via via, molte parti di quel progetto iniziale (che avrebbe dovuto essere stato completato già da diversi anni) sono state ridotte o eliminate del tutto. Sulla vicenda polemizza adesso Daniele Polato (FdI) secondo il quale «il Comune interviene con otto mesi di ritardo perché fin dallo scorso autunno i residenti segnalavano spaccio, furti e danneggiamenti di auto: un grave ritardo dovuto all’immobilismo dell’attuale amministrazione che ha causato al quartiere continui disagi».
Progetto fermo «Adige Docks» prevedeva Palaghiaccio, palestre, ciclabili, bosco e un ponte pedonale