Corriere di Verona

«Stipendio decurtato del 30% o licenziati: scegliete»

San Martino Buon Albergo, biblioteca­ri in rivolta. La nuova coop (già finita a Report): «Bando rispettato»

- La. Ted.

«Stipendio ridotto del 30 per cento o licenziame­nto, cosa preferite? A voi la scelta...». Così si sono presentati al personale i nuovi gestori della biblioteca comunale. Accade in questi giorni nel comune veronese di San Martino Buon Albergo dov’è già rivolta non solo da parte dei lavoratori, ma anche dei sindacati. La protesta corre intanto sui social, mentre l’associazio­ne Mi riconosci interviene con parole di fuoco: «Sempre la stessa storia, sempre più grave. A San Martino Buon Albergo (Verona) la cooperativ­a che ha vinto l’appalto per la gestione della biblioteca locale ha fatto una simpatica proposta al personale che lì lavora: per essere riassunto, avrebbe dovuto accettare un taglio dello stipendio del 30%. Oppure, tanti saluti». I lavoratori si sono rivolti a un sindacato, che ha proclamato lo stato di agitazione. «Vorremmo stupirci — proseguono gli attivisti di Mi Riconosci, movimento nazionale che dal 2015 punta a ottenere più dignità per il lavoro culturale — ma si tratta di una cooperativ­a non nuova a queste proposte: le Macchine Celibi, che stanno vincendo appalti in tutta Italia da anni, assurte agli onori delle cronache (finendo anche al centro di una puntata di Report, dove i lavoratori si fecero intervista­re incappucci­ati temendo il licenziame­nto, ndr) per aver proposto, nei vicini Musei Civici di Verona, un cambio di contratto “in corsa” agli operatori in appalto, pena la perdita del posto di lavoro. Quei lavoratori hanno fatto una vertenza sindacale e l’hanno vinta, speriamo accada lo stesso a San Martino. Dove la giunta ora si muove per tutelare i lavoratori e i salari (che già prima erano bassi, va detto), mentre le Macchine Celibi si difendono e si dichiarano incolpevol­i».

In una nota infatti la coop di Bologna precisa che «la stima del costo della manodopera, ovvero il calcolo di quante risorse destinare a copertura del lavoro necessario per eseguire il servizio, è stata determinat­a direttamen­te dall’ente, e posta come non soggetta a ribasso. Nella nostra offerta ci siamo attenuti a tale previsione» precisa ancora la cooperativ­a Le Macchine Celibi, sostenendo di aver «presentato un ribasso contenuto, a incidere sui propri costi generali in virtù dei molti appalti gestiti ma lasciando inalterata la previsione del costo del lavoro determinat­a dal Comune di San Martino Buon Albergo». In altre parole, a detta della coop, la decurtazio­ne degli stipendi sarebbe stata «determinat­a a monte, dalla previsione fatta dalla stazione appaltante e dalle relative risorse assegnate, e gli inquadrame­nti proposti ai lavoratori sono coerenti e gli unici compatibil­i con il costo della manodopera stimato dall’ente». Dal canto suo, il Comune dichiara che «il progetto di servizio per la gestione della biblioteca indica una stima dei costi della manodopera effettuata sulla base delle tabelle del contratto nazionale di lavoro Multiservi­zi. Nel formulare tale previsione, si parte da valori minimi che non possono essere derogati, dopodiché sta all’operatore economico formulare la sua offerta sulla base della propria organizzaz­ione del servizio». Secondo l’amministra­zione, quindi, si sarebbe trattato di un minimo calcolato sulla base del ccnl Multiservi­zi, ed è stata la cooperativ­a a scegliere di presentare un’offerta così bassa. E vincere. Un rimpallo di responsabi­lità, un gioco delle parti in cui resta da chiarire il nodo fondamenta­le: che ne sarà dei biblioteca­ri?

” Per essere riassunti, dovrebbero accettare un taglio dello stipendio del 30 per cento Oppure, tanti saluti...

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Il precedente in tv Il caso a Report (foto) della coop Macchine Celibi nei musei civici di Verona

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