«A4, tariffa regionale fattibile Regia unica sulla quarta corsia»
Autostrade, De Berti e il no di A4 Holding alla dinamica: «A ognuno la sua battaglia»
«Sono consapevole che la tariffa unica non sia cosa facile. È un piano ambizioso, ma realizzabile, se c’è la volontà di tutti e una capacità di visione complessiva». E ancora: «Se con quella e un progetto strategico, che consideri tutte le infrastrutture, dimostriamo che la quarta corsia dinamica è sufficiente, riducendo impatti e risorse necessarie, perché non dovrebbero autorizzarcela?». Elisa De Berti, assessore regionale alle Infrastrutture, torna sulla quarta corsia dell’A4 e l’idea di poterla risolvere con una corsia dinamica, cioé una corsia d’emergenza allargata, da aprire in certe condizioni come corsia per il traffico. L’aveva proposta la scorsa settimana a Mogliano, nel convegno sulle infrastrutture della Settimana della sostenibilità di Confindustria Veneto Est.
Idea bocciata però l’altro ieri da A4 Holding, la società di gestione dell’autostrada BresciaPadova di proprietà della spagnola Abertis, detenuta in maggioranza da Mundys, la holding infrastrutturale che fa capo ai Benetton. L’occasione è stata la presentazione a Verona del nuovo centro operativo di controllo della viabilità. Lì il direttore generale, Bruno Chiari, con al fianco il presidente, Gonzalo Alcalde, ha definito «un’utopia» la possibilità di arrivare alla tariffa unica, pur se De Berti si riferisce, in maniera più limitata, al Veneto. E sulla quarta corsia dinamica Chiari è stato duro. Una Pedemontana da sfruttare, a parità di tariffe in regione, come quarta e quinta corsia tra Brescia e Montecchio non c’è e l’opera sarebbe anche un’occasione per modernizzare l’autostrada. Dall’apertura dell’intera Pedemontana, il 3 maggio, Chiari ha fatto capire poi di non attendersi un «impatto significativo».
Sullo sfondo delle diverse visioni sulla quarta corsia, va tenuto in conto che c’è la partita della concessione autostradale della Brescia-Padova. In scadenza nel 2026 e con la Regione che già si muove per chiedere che, invece di andare all’asta, sia affidata alla Cav, la società di gestione del Passante di Mestre a metà tra Regione e Anas, in un sistema unico con Passante e Pedemontana.
La palla, il giorno dopo, torna a De Berti: «Non dico di no alla quarta corsia: serve. Ma a certe condizioni, una quarta corsia dinamica può dare una risposta, riducendo gli impatti. A Verona e Vicenza, ad esempio, dovrei spostare le tangenziali».
La vicepresidente riarticola gli elementi su cui è costruita l’idea della quarta corsia dinamica con tariffa unica: «I dati di traffico dicono che sulla Brescia-Padova transitano 90 mila veicoli al giorno e che, con la quarta corsia, il potenziale massimo salirebbe a 95 mila. Dunque dovrei spendere 4,1 miliardi per un potenziale di cinquemila veicoli in più, con i problemi che comporterebbe».
De Berti approfondisce il confronto sulla sostenibilità con una serie di numeri: il costo di 4,1 miliardi della quarta corsia fisica si ridurrebbe a 2,2 con la dinamica, il consumo di suolo scenderebbe a 60 ettari da 271, la durata dei cantieri sarebbe di 63 mesi contro 113, e i cavalcavia da rifare sarebbero uno solo contro 74. «Il presupposto del piano è di potenziare, fatta l’alta velocità, frecce, treni regionali e trasporto merci. Mettendo questi elementi sotto una regia unica - e il ministero delle Infrastrutture ha la competenza per considerare tutti i fattori - se si dimostra che il piano funziona, evitando disagi, occupazione di suolo e risparmiando risorse finanziarie investibili altrove, perché no?».
La prima obiezione è che una Pedemontana da sfruttare tra Verona e Brescia non c’è. «Da Verona a Brescia può essere che serva una quarta corsia sostiene la vicepresidente - Ma se parliamo del Veneto, tra Montecchio a Venezia l’alternativa ci può essere, se la Brescia-Padova viene data in house a Cav e si può applicare una tariffa unica con Pedemontana e Passante-A57». Il nodo vero sembra questo: «Ci stiamo già trasformando in società in house e abbiamo già scritto al ministero delle Infrastrutture. Il ministro Salvini ha già risposto al presidente Zaia che c’è disponibilità a parlare dell’affidamento di ulteriori tratte autostradali a Cav. E certo, il progetto implica di avere in house la Brescia-Padova».
Ma non sarà che tutto si riduce nell’usare l’A4 per ripagare i costi della Pedemontana? «La Pedemontana - è la replica - l’ha chiesta un tessuto produttivo di un’area tra le più industrializzate del Nordest. E i costi alti di costruzione, di fronte ad un’opera per il 70% in trincea, sono dovuti al fatto che trent’anni fa si è guardato più alla sostenibilità ambientale che a quella economica e sociale».
Dalla parte opposta, tariffa unica e quarta dinamica è un progetto che magari non piace, per il passaggio di mano della concessione. «La Brescia-Padova è la società con cui dialogo meglio - conclude la De Berti -. Ma è ovvio che ai concessionari autostradali non piace. Come Regione proponiamo un progetto più che virtuoso e il buon senso lo vorrebbe approvato. Poi ognuno farà la propria battaglia».
L’assessore Con la soluzione più agile i cavalcavia da abbattere passano da 74 a uno
Il piano implica che la Brescia-Padova passi alla Cav in house Capisco che non piaccia