Funerale Scandellari, si attende il nullaosta Pool di super-tecnici per trovare le cause
Si attendono oggi notizie sul rientro a Ponte San Nicolò (Padova) della salma di Adriano Scandellari, l’ingegnere 57enne morto nell’esplosione avvenuta il 9 aprile alla centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi, sul bacino di Suviana (Bologna). Solo quando la Procura di Bologna firmerà il nullaosta per restituire alle famiglie le spoglie delle sette vittime sarà possibile stabilire la data del funerale. Giorno in cui il sindaco di Ponte San Nicolò, Martino Schiavon, proclamerà il lutto cittadino.
Intanto restano stabili le condizioni di Stefano Bellabona, 54 anni di Noventa Padovana ricoverato in Rianimazione all’ospedale di Parma, e del veneziano Sandro Busetto, 59, seguito invece dal Centro grandi ustioni di Pisa. Sono entrambi pazienti critici, che hanno riportato gravi ustioni su gran parte del corpo e che vengono monitorati costantemente.
Sul fronte dell’inchiesta sarà un pool di consulenti a dover trovare una risposta all’interrogativo più grande: come è potuta scoppiare la turbina che ha causato la tragedia? Ad un altro gruppo di tecnici informatici specializzati la Procura di Bologna ha invece affidato il compito di «aprire» il sistema Scada, una sorta di scatola nera presente nella centrale e che dovrebbe aver registrato attività e dati utili a capire cosa sia successo tra i piani -8 e -9. Per ora il sistema, che si trovava al piano -6 incastonato in un armadio, è stato messo sotto sequestro ed è sotto la custodia del Nucleo investigativo dei carabinieri di Bologna.
É possibile, ma non scontato, che per analizzarlo si procederà a un incidente probatorio con avviso ad eventuali indagati, anche solo per iscrizioni tecniche, in modo da garantire loro di partecipare alle operazioni. Ma si potrebbe anche decidere di analizzarla notificando gli avvisi solo alle parti offese. Anche perché prima di ipotizzare responsabilità ci vorrà molto tempo.