La Mostra del Cinema molla lo Champagne dalla prossima edizione si brinderà col Prosecco
Nuovo round dell’eterna lotta tra le due bollicine
Alla prossima Mostra del Cinema di Venezia non si berrà più Champagne. L’unica bollicina «permessa» sarà il Prosecco Superiore. Il Consorzio di tutela della Docg Conegliano Valdobbiadene ha chiuso un accordo triennale con la Biennale di Venezia. L’unica bollicina proposta in esclusiva alle serate di gala di apertura e di chiusura della Mostra sarà quello delle colline patrimonio dell’Unesco, che sostituisce lo Champagne dell’iconica Maison francese Moët et Chandon. L’accordo è stato presentato ieri al Vinitaly di Verona alla presenza del presidente della Regione Luca Zaia, che da tempo auspicava una svolta. «Venezia è la prima Mostra del cinema dopo Hollywood e prima di Cannes — ha detto con orgoglio il governatore — e non era possibile arrivare al Lido e vedere lo Champagne come sponsor nella nostra terra, la terra del Prosecco. Venezia — ha aggiunto — attira in quelle due settimane tremila giornalisti accreditati da tutto il mondo oltre alle tante star di fama internazionale. Questo accordo è un giusto riconoscimento alla storia, alla tradizione, alla qualità della Docg ma all’intero sistema Prosecco, che produce quasi un miliardo di bottiglie l’anno contro i 450 milioni di bottiglie del Prosecco. A me piace dire che se una bottiglia di bollicine al mondo arriva dalla nostra terra».
L’accordo triennale prevede che dalla Mostra in programma il prossimo 7 settembre il Conegliano Valdobbiadene sarà proposto come aperitivo di benvenuto al momento dell’arrivo degli ospiti. Ogni tavolo avrà una bottiglia caratterizzata da un’etichetta speciale, che si potrà degustare anche nella cosiddetta «sala delegazioni» che ospita le delegazioni dei film invitati alla Mostra prima della conferenza stampa. Ovviamente sarà l’unica bollicina presente nella Terrazza privata del Palazzo del Cinema.
«Portare il nostro prodotto, simbolo del made in Italy nel mondo, sotto i riflettori di uno dei più prestigiosi e celebri eventi culturali italiani, ci riempie di orgoglio», ha detto la presidente del Consorzio Elvira Bortolomiol.
Alla presentazione erano presenti, oltre a Zaia, anche il professor Amerigo Restucci in rappresentanza della Biennale
nd di Venezia. Assieme a loro anche i conduttori Rai Federico Quaranta e Tinto («Decanter») e poi lo chef Tino Vettorello, che da 14 anni segue la ristorazione della Mostra del Cinema e che ha creato, grazie al rapporto personale che ha creato con alcuni attori di Hollywood come George
Clooney e Ronn Moss, il Rombo alla Clooney o il Risotto alla Moss. Per l’occasione lo chef ha presentato una sua creazione: BacaVelo al Prosecco Docg, un Baccalà in due consistenze, asparago verde, fragole in gel, velo di Prosecco al nero di seppia.
Durante l’incontro si è presentato anche l’attore Giorgio Pasotti, volto della campagna pubblicitaria e brand ambassador del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Pasotti ha anticipato che sta «lavorando a un film dedicato a Eugenio Monti», il mitico campione di bob a cui vent’anni fa fu dedicata la pista di Cortina d’Ampezzo poi smantellata lo scorso anno e ancora al centro delle polemiche per i Giochi del 2026.
Ogni anno la bottiglia avrà un’etichetta d’autore. Quella del 2024 è intitolata «Riprese collinari» ed è realizzata dallo studio mimicocodesign+DeRiva. Ha due telecamere «umanizzate» che si aggirano tra i vigneti e, «come osservatori silenziosi e attenti, catturano la magia delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio Unesco e la diffondono in tutto il mondo».
Così il Prosecco Superiore , una realtà da 92 milioni di bottiglie, soppianta una delle più grandi case produttrici di Champagne al mondo, che ha tra i suoi marchi più famosi Dom Pérignon, evocato in tanti film di James Bond, anche di quelli girati a Venezia come «007 dalla Russia con amore». Sono stati tenuti riservati i dati dell’investimento del Prosecco Superiore ma sappiamo che il contratto con la Maison francese portava molti soldi nelle casse della Biennale di Venezia. All’accordo benedetto da Luca Zaia era da tempo che il Consorzio lavorava, la chiusura dei contratti è stata perfezionata nelle scorse settimane ma le due realtà hanno deciso di comunicarlo ufficialmente nella sede più opportuna, il Salone del vino che si chiude oggi a Verona.