Evis, dal tatoo la conferma più tragica: «È lui»
Si spengono le speranze di trovare in vita l’interprete 32enne. L’annuncio a Chi l’ha visto?
Un tatoo con il motto del 32esimo reggimento dell’esercito americano «Victory or death»: è il tatuaggio che ha purtroppo spento anche le ultime, sempre più flebili, speranze di trovare in vita il giovane interprete Evis Gjini, 32enne di origini albanesi ci cui si erano perse le tracce a Veronetta. La tragica conferma è giunta nelle ultime ore da Chi l’ha visto?: «Ritrovato purtroppo senza vita il giovane scomparso da Verona il 19 marzo. Il corpo rinvenuto in un canale cittadino. Condoglianze ai familiari che avevano lanciato per lui un appello a Chi l’ha visto?». La conferma più triste, l’annuncio più doloroso, la fine delle ultime flebili speranze. A cinque settimane dall’allarme per la sparizione dal quartiere di Veronetta di Evis, è arrivato purtroppo nelle ultime ore l’aggiornamento che nessuno avrebbe voluto: il corpo ripescato nel canale Camuzzoni, a Verona, appartiene a lui. La notizia è stata data ieri, martedì 23 aprile, dalla nota trasmissione di Rai 3 condotta da Federica Sciarelli, a cui la famiglia di Evis si era rivolta per potenziare le ricerche nella speranza di ritrovarlo in vita. Uno spiraglio pareva essersi aperto il 4 aprile, quando segnalazioni non confermate indicavano che Evis sarebbe stato visto l’ultima volta a Vicenza, nel quartiere di San Pio X, la notte del 28 marzo. Presunti avvistamenti che avevano rinfocolato le speranze di Kamela Gjini, sorella di Evis, e dei suoi cari, che per oltre un mese hanno vissuto nell’angoscia. Straziante il loro appello che aveva raccolto migliaia di condivisioni e messaggi di incoraggiamento sui social: «Aiutateci a ritrovarlo, potrebbe essere in difficoltà». Più volte la sorella Kamela, in prima linea nel coordinamento delle ricerche, aveva sottolineato come ogni minimo indizio fosse vitale: «Abbiamo
Il programma di Rai 3 La trasmissione a cui si era rivolta la famiglia: «Il corpo ripescato nel Camuzzoni è il suo»
bisogno dell’aiuto di tutti. Chiunque abbia visto Evis o qualcosa di sospetto, si faccia avanti». A supportare le speranze e gli appelli di familiari e amici, anche l’associazione Penelope. «Capelli e occhi scuri, alto circa 1.70 metri, Evis era vestito al momento della scomparsa con un giubbotto giallo e nero The North
Face»: abitava nel quartiere scaligero di Veronetta. Dall’Albania a Barbarano Mossano nel Vicentino, per poi trovare casa a Verona dove aveva completato gli studi: alla notizia della sua sparizione, era scattata dal 19 marzo una mobilitazione che aveva coinvolto le forze dell’ordine in tutto il Veneto. Si è cercato ovunque, si è sperato fino all’ultimo ma poi, alcuni giorni fa, il ritrovamento di un corpo senza vita nelle griglie del canale Camuzzoni aveva fatto vacillare fortemente le speranze. Principale indizio da verificare, proprio quel tatuaggio che pareva corrispondere con le indicazioni date da genitori e sorella del giovane interprete di lingue. Il luogo del ritrovamento distava pochi chilometri dal fiume Adige, dove si erano già effettuate le prime ricerche. Ieri, purtroppo, la drammatica conferma.