La funivia deve reintegrare (e risarcire) un altro direttore Tosi attacca: «Mala gestio»
Si fa di nuovo rovente la polemica tra Flavio Tosi e i vertici della Funivia del Baldo. Spesso critico in passato sulla gestione dell’Azienda presieduta da Pier Giorgio Schena (avvocato, vicesindaco di San Zeno di Montagna, indicato da FdI) il deputato di Forza Italia torna adesso all’attacco in qualità di vicepresidente della commissione Trasporti della Camera e chiede seccamente ai soci (Provincia di Verona, Comune di Malcesine e Camera di Commercio) «di revocare l’attuale Consiglio d’Amministrazione e il presidente Schena».
Già nel novembre scorso, Tosi aveva mosso pesanti accuse ai vertici aziendali in relazione alla vicenda di Mario Marino, ex comandante dei Carabinieri di Peschiera ed ex dirigente di Fondazione Cariverona,
nominato direttore, insediato ufficialmente ma poco dopo allontanato dall’Azienda. Marino era arrivato secondo al concorso, il vincitore aveva rinunciato ma il terzo arrivato aveva poi fatto ricorso. E per questo motivo, aveva spiegato il presidente Schena, l’Azienda aveva sospeso l’assunzione. Adesso, però, Tosi sottolinea che Marino è stato «reintegrato dal Tribunale del Lavoro con tanto di risarcimento dei compensi arretrati dal primo ottobre 2022». Ma non basta. L’ex sindaco di Verona parla infatti di «casi di mala gestio certificati recentemente dalla magistratura, in cui emergono un certo malcostume e un rilevante spreco di risorse dei contribuenti». Tosi fa riferimento anche ad una vicenda di rimborsi spese che sarebbero stati concessi «facilmente e senza verifiche a favore degli stessi dirigenti di Atf, Schena in testa, sui quali a fine marzo si è pronunciata la Corte dei Conti, mentre il licenziamento illegittimo dell’ex direttore Franco Falcieri è costato centinaia di migliaia di euro ad Atf, quindi ai contribuenti (Falcieri, oggi direttore di Ater, era stato licenziato nel 2012: era stato reintegrato, con pronunciamento definitivo della Cassazione nel 2019, spianando la strada a un cospicuo risarcimento, ndr).
Di qui la richiesta di azzerare i vertici in quanto, tuona il parlamentare di Forza Italia, «siamo di fronte a una gestione quantomeno ‘allegra’ delle risorse pubbliche, e quanto accaduto prima a Falcieri e poi a Marino dà molto da pensare. A pensar male, - prosegue - potrebbe sembrare che in Funivie non sia gradita la presenza di un direttore non asservito a certe dinamiche gestionali e politiche». Infatti, dice Tosi, «se è acclarato che Falcieri è stato illegittimamente licenziato per motivi molto opachi, ci sono tante ombre anche su quanto vissuto da Marino: la causa intentata dal terzo classificato al concorso è solo un pretesto - sostiene Tosi - un paravento con cui si copre il Cda, mentre la verità è che usando quel pretesto, Funivie ha deliberatamente aperto un contenzioso con Marino provvedendo a una scelta illegittima e arbitraria».