Crac Benko, l’Hotel Bauer passa ai tedeschi di Schöller
Il gruppo industriale rileva asset a Venezia e Bolzano: «L’albergo riaprirà nel 2025»
L’Hotel Bauer di Venezia, uno dei più simbolici e lussuosi del capoluogo lagunare, passa nuovamente di mano. È di ieri la notizia che il gruppo Schöller ha acquisito tre progetti di sviluppo di Signa Italia, messi sul mercato dopo il crac che ha coinvolto la holding del magnate immobiliare austriaco René Benko nel 2023, in profonda crisi di liquidità. Il closing è previsto tra pochi mesi per la definitiva validità legale: mancano la presa d’atto dell’antitrust e il benestare delle banche, che però sembrano non avere alcuna preclusione. Il costo dell’operazione non è ancora stato rivelato ma trattandosi di immobili di elevato valore non è difficile calcolarlo in diverse centinaia di milioni di euro.
Il gruppo tedesco con sede a Pullach (Monaco di Baviera), oggi ha 4 mila dipendenti e opera nei settori dell’imballaggio sostenibile, della logistica e in quello immobiliare: è gestito dai fratelli Christoph e Martin Schöller e diventerà il nuovo proprietario di tutte le altre aziende Signa in Italia. Oltre all’albergo a cinque stelle affacciato sul Canal Grande, entrato a far parte del portfolio di Signa nel 2020, la famiglia di industriali tedeschi ha deciso di investire anche nel «Walther Park» e in «Viva Virgolo» a Bolzano: il primo è un progetto che prevede un centro commerciale con hotel, appartamenti e uffici, la cui apertura è prevista nella primavera del prossimo anno; il secondo riguarda lo sviluppo del colle che s’affaccia sul capoluogo altoatesino.
Il regista della maxi-operazione è Heinz Peter Hager, commercialista con uffici a Bolzano, Milano e Roma, imprenditore immobiliare, già plenipotenziario di Benko e Signa, e neo-plenipotenziario del gruppo Schöller. «Dal nostro punto di vista, questa scelta è molto valida – spiega Hager, presidente di Signa in Italia –. Progetti come la ristrutturazione dell’Hotel Bauer a Venezia, potranno essere nuovamente affrontati con rinnovato vigore e nuovo slancio». Il gruppo Schöller, aggiunge Hager, è gestito da «una famiglia imprenditoriale molto solida che rappresenta un partner professionale, economicamente solido per i nostri progetti ed affine dal punto di vista culturale». Risulta quindi infondata l’ipotesi, emersa circa un mese fa, di una possibile acquisizione del Bauer da parte del fondo americano King Street, che a Venezia è già proprietario dell’Hotel Danieli, un’altra delle perle storiche dell’accoglienza in Laguna a San Marco.
L’hotel a 5 Stelle di campo San Moisè è stato inaugurato nel 1880, ampliato sul finire del secolo e restaurato poi nel 1949. Il gruppo Signa, fondato dall’austriaco Benko, aveva acquisito il Bauer nel 2020 ottenendo prestiti bancari da 135 milioni di euro da Raiffeisen per finanziare l’imponente cantiere di restauro, avviato ma poi sospeso sul finire del 2023 a causa del crac del gruppo. Un impero messo in ginocchio dall’impennata dei tassi d’interesse che, oltre a far crescere il costo del debito, aveva intaccato negativamente il prezzo degli immobili. E così, per recuperare liquidità, il patrimonio è stato messo in vendita.
Proprio pochi mesi prima del dissesto del gruppo immobiliare austriaco, era stato il gruppo Schöller a prestare a Benko e Signa 200 milioni di euro. Il Bauer, il cui valore è stimato in circa 400 milioni di euro, è ancora chiuso per restauro; l’intenzione dei tedeschi è di procedere comunque con il restyling e rispettare i tempi per la riapertura nel corso del 2025. Il cantiere, insomma, non dovrebbe fermarsi con il passaggio di proprietà e dalle prime informazioni sembra confermato che l’affidamento della gestione rimarrà a Rosewood, colosso cinese degli hotel.