«Calici di Jazz», si parte con Sarah Jane Morris Viaggio fra sapori e note
Nell’ottobre 2022, presentando il disco «All You Need is Love» dedicato alle riletture dei Beatles e inciso con il Solis String Quartet, la cantante inglese Sarah Jane Morris, classe ’59, ha dichiarato che «la sublime musicalità del Solis String e i loro magici arrangiamenti sono stati un regalo: la nostra collaborazione esalta lo status classico dell’arte dei Beatles e offre al pubblico un senso di tesori musicali ritrovati». Con Morris e il quartetto di musicisti napoletani, il prossimo 6 giugno a Casa Sartori a Negrar, inizia la rassegna estiva itinerante «Calici di Jazz» curata dal Teatro Ristori. «Per quattro serate, tutti i giovedì di giugno dalle 19.30, faremo tappa in alcune dimore veronesi del vino per degustare terroir pregiati e incontrare i protagonisti del jazz», ricordano gli organizzatori (www.teatroristori.org). Il secondo appuntamento del 13 giugno a Musella Winery, a San Martino Buon Albergo, vedrà sul palco Tony Esposito: classe ’50, cantautore e percussionista partenopeo dalle grandi collaborazioni (Pino Daniele, James Senese, Tullio De Piscopo, Don Cherry, Gato Barbieri, Lucio Dalla), Esposito «proporrà un ritorno alle sue origini musicali, che hanno attraversato gli anni 70 con produzioni di world music e fusion». Ecco poi il trombettista piemontese Fabrizio Bosso, che il 20 giugno alle Cantine Monteci di Pescantina, si esibirà con il batterista Lorenzo Tucci e l’ospite speciale Daniele Sorrentino al contrabbasso: Bosso e Tucci, dieci anni fa, hanno pubblicato «Drumpet», specchio di un progetto che si muove dal jazz alle ambientazioni filmografiche. L’ultima data, il 27 giugno a Villa Quaranta, a Ospedaletto di Pescantina, riporta a Verona Gegè Telesforo, che ha firmato da poco «Big Mama Legacy», tributo al blues e al jazz delle origini in cui l’artista e conduttore tv-radio (storica la sua collaborazione con Arbore) «fonde gli ascolti di ieri con le intuizioni di oggi, l’esperienza maturata sui palchi di tutto il mondo agli anni di instancabile ricerca».