«Battisti di destra?» Il Comune blocca i manifesti dell’evento «Ci sono le elezioni»
Una lunga lettera di accusa e una risposta secca e decisa. Francesco Demattè, già dirigente scolastico a Domegge-Calalzo di Cadore e alla scuola media «Sebastiano Ricci» di Belluno e presidente dell’associazione «La terra dei padri», ancora non ci crede e non si capacita.
Il Comune di Belluno gli ha vietato l’affissione di un manifesto su un incontro organizzato su Lucio Battisti. Il titolo della locandina sul celeberrimo cantautore di Poggio Bustone recitava esattamente così: «Lucio Battisti era veramente di Destra?». E sotto: ne discuteranno Francesco Demattè e Marco Rossi, autore di «Volando intorno alla tradizione-Lucio Battisti tra musica ed esoterismo». Ebbene, la funzionaria dell’ufficio affissioni ha negato il timbro autorizzativo a Demattè, motivando il diniego con il fatto che siamo in campagna elettorale e quel convegno sarebbe in realtà una propaganda politica non autorizzata. Demattè allarga le braccia e non riesce a darsi pace: «Ieri mattina – spiega in una lettera inviata agli organi di informazione - mi sono recato presso l’ufficio tributi del mio Comune per fare apporre un timbro su dieci, dicesi dieci, locandine che intendevo affiggere in alcuni locali pubblici della città su Battisti: ebbene, il timbro mi è stato rifiutato dalla funzionaria di turno. Doveva rispettare una regola, evidentemente. Nella locandina c’è il termine “Destra’ e in campagna elettorale, mi è stato gentilmente ribadito, non si può citare il termine “Destra”!».
Demattè ha aggiunto successivamente che l’obiettivo dell’incontro non era quello di entrare fra le pieghe politiche della vita del cantautore, bensì «quello di ricordare le sue canzoni più celebri, quali ad esempio “I giardini di marzo”, “Emozioni”, “La canzone del sole” e “Mi ritorni in mente”». La chiusura di sipario è una considerazione, stavolta sì, politica: «Per chi non lo sapesse – chiude Demattè l’amministrazione a Palazzo
Rosso è di centrodestra. Che il no sia stato solamente un malinteso o un senso di pudore? Sono d’altronde certo che se, nella locandina, fossero apparse le parole “Sinistra” o “Centro” la reazione sarebbe stata la medesima».
Pronta la risposta del sindaco Oscar De Pellegrin: «La norma a cui facciamo riferimento – spiega - è recepita dal regolamento comunale in materia di pubblicità (canone unico). E’ sulla base di questa legge che il Comune di Belluno non può avallare l’affissione di materiale contenente, anche indirettamente, propaganda elettorale. Gli uffici hanno fatto l’unica cosa che occorre fare in questi casi: hanno interessato l’Ufficio elettorale della Prefettura il quale ha confermato la natura di propaganda elettorale indiretta riportata sulla locandina». Per poi concludere: «Naturalmente se l’affissione fosse stata richiesta al di fuori dei 30 giorni precedenti la data delle elezioni, il problema non si sarebbe posto. È spiacevole che si crei una polemica attorno al rispetto della normativa, che dovrebbe essere data per scontata in una pubblica amministrazione».