Corriere di Verona

Hellas, nuovo assalto

- Matteo Fontana

Al Bentegodi salvezza in ballo contro il Toro dei tanti ex Baroni carica i suoi: «Sono molto forti, mettono pressione ma sappiamo farlo anche noi»

Più forte, ragazzi. Il Verona rincorre la salvezza nella partita con il Torino, con una sfilata di ex gialloblù di fronte, in testa Ivan Juric. Sarà un pomeriggio caldissimo in un Bentegodi ancora in vista dei 28.000 spettatori.

Il traguardo che era lontanissi­mo adesso è lì, tracciato oltre le ultime salite, ma quando c’è da darci dentro, ancora, per arrivarci. «La squadra sa cosa deve fare perfettame­nte», dice Marco Baroni. Lui, l’uomo che ha condotto l’Hellas fin qui, che non ha mai perso il timone anche quando la bufera spingeva, sente l’impegno della gara fondamenta­le, con tre giornate che restano da giocare, la concorrenz­a folta nella lotta per restare in Serie A, il duello con un avversario che ha mezzi e qualità evidenti. Dunque, è un Baroni che unisce le raccomanda­zioni ai moniti: «Si parte dal centrare la prestazion­e migliore, individual­e e di squadra. In settimana abbiamo lavorato forte cercando anche di recuperare le energie mentali. Sappiamo le insidie della partita, il Torino ha grande valore, con un allenatore bravo che ha fatto cose importanti». Il Verona ha piazzato uno scatto rimarchevo­le sconfiggen­do la Fiorentina, è risalito ulteriorme­nte in classifica. Dopo quello di oggi, ci saranno ad attenderlo gli incontri con laSalernit­ana all’Arechi e a chiudere con l’Inter al Bentegodi. Naturale che ci si arrovelli con i calcoli, con i conteggi, anche con quelli che fanno sognare che il Verona possa addirittur­a essere matematica­mente salvo già oggi. Come pure gli altri, con scenari più complicati che si presentano.

Baroni getta via le tabelle, come sempre ha fatto, e a maggior ragione si ripete ora: «Ho guardato le partite del Torino, non posso determinar­e quello che fanno gli altri. Guardare gli altri ti porta via attenzione e energie, è un qualcosa che ti può solo danneggiar­e». Mette l’accento, il tecnico dell’Hellas, sulla fiducia che ha nella squadra, su quello che deve fare e come, con il Torino. «Noi non dobbiamo sbagliare niente nell’approccio e nell’attenzione — dice — perché siamo arrivati allo step finale e più difficile. Per il nostro dna noi non possiamo restare bassi, perché negli ultimi trenta metri vengono fuori le qualità degli avversari. Poi non è facile farlo per tutta la gara, ma la squadra sa che deve avere un atteggiame­nto propositiv­o perché se prendono il pallino del gioco diventa difficile arginarli». Ci siamo, allora. Volata doveva essere e volata è, con tutte le tensioni del caso. «Sappiamo della pressione che loro portano, è una loro qualità, ma lo sappiamo fare anche noi. conteranno anche gli episodi, saranno importanti. Siamo consapevol­i che dovremo avere grande tenuta mentale e fisica, e che l’attenzione deve essere al massimo». Verona è con la sua squadra. Come prima, più di prima. C’è fermento, passione attorno all’Hellas.

Il momento è di solenne importanza e Baroni chiude con una riflession­e che è un motto che dà la carica: «L’ho sempre detto e lo ricordo ai miei giocatori. Dobbiamo dare emozioni ai nostri tifosi, per fare in modo che la loro presenza ci dia il massimo. Sono sempre stati presenti, abbiamo bisogno di loro. Proveremo tutti insieme a centrare il risultato».

La partita e i tifosi Dobbiamo dare emozioni alla nostra gente, sono sempre stati con noi e possono darci tanto

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 ?? ?? Gruppo Lazovic, Noslin e Folorunsho festeggian­o il gol del capitano con la Fiorentina
Gruppo Lazovic, Noslin e Folorunsho festeggian­o il gol del capitano con la Fiorentina

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