Hellas, tocca ai leader
La «diga» di Magnani, l’estro di Duda, la solidità di Serdar e la forza del capitano Lazovic La squadra riparte da loro per fare un’impresa a Salerno
Scendono in campo i leader. Il Verona «chiama» i trascinatori, le guide per la sfida con la Salernitana. Per la partita che può decidere l’esito della stagione gialloblù, tra una salvezza vicina ma ancora tutta da conquistare, e una retrocessione che resta uno spauracchio che continua a incombere.
Certo, il leader è sempre la squadra, ma nel gruppo ci sono quelle personalità che, per attitudini e ruolo, hanno un peso specifico marcato. Uomini a cui Marco Baroni si affiderà per indicare la via all’Hellas. All’Arechi sarà lotta durissima, la Salernitana è retrocessa da tempo ma è orgogliosa, ha qualità e l’ha già dimostrato. Clima caldo, quello che ci sarà lunedì. Allora, pronto a duellare è Giangiacomo Magnani. Ha fatto molto discutere la sua sostituzione, nel secondo tempo della partita persa con il Torino, perché Jack è il caposaldo della difesa. Era ammonito, certo, pure leggermente acciaccato, ed è vero che comunque il Verona era passato in vantaggio dopo la sua uscita. Ma altrettanto vero è che l’Hellas ha incassato i due gol che l’hanno steso in maniera grottesca, con errori gravi. Così, il pensiero è andato subito alla mancanza di «Magno», un muro nelle ultime giornate. Il passato non si cambia, ma il futuro prossimo è la Salernitana e la tempra e il carattere di Magnani appaiono davvero irrinunciabili.
Come quelli di Ondrej Duda e Suat Serdar, connubio di centrocampo e motore vero della squadra. Duda, superati i problemi fisici che l’avevano limitato, si è rivisto ai livelli che gli competono con la Fiorentina e il Torino. Un equilibratore di gioco, un metronomo, esperto e abile nel dettare i tempi della manovra. Uno che si fa sempre sentire, lo slovacco, con il carisma che occorre per tenere saldo il timone della nave quando sale la tempesta. Con Serdar, poi, il duo è rodatissimo. Serdar, appunto: la marcia del Verona ha avuto una netta accelerazione da quando Suat si è calato appieno nella realtà del calcio italiano, dopo mesi difficili per un ambientamento complicato. Con o senza Serdar è un altro Hellas. Da mesi, ormai, la formazione del Verona non può prescindere dal centrocampista tedesco. Sulla mediana contiene, imposta l’azione e si fa sentire. In caso di salvezza, l’Hellas riscatterà il suo cartellino dall’Hertha Berlino, il club da cui è arrivato in prestito in estate: quattro milioni, il prezzo da pagare per poterlo confermare in gialloblù.
E poi, se cerchi ancora la definizione della parola «leader», nel Verona come sinonimo troverai un nome e un cognome: Darko Lazovic. Il capitano, 170 presenze con l’Hellas, 15 gol fatti, l’ultimo con la Fiorentina con il rigore realizzato per l’1-0. Al Verona dal 2019, è spesso protagonista di partite epiche, un esempio per tutto lo spogliatoio: questo è Lazovic per l’Hellas. Il contratto va in scadenza il 30 giugno, ma non è il momento per parlare di quello che sarà. C’è il Verona da portare in salvo, un altro miracolo sportivo da compiere. La squadra, l’allenatore con lo staff, la dirigenza. La città, i tifosi. I giocatori che hanno fatto un lungo percorso con l’Hellas e quelli arrivati in inverno e che hanno subito iniziato a spingere per inseguire l’impresa. La lezione dei leader gialloblù è un insegnamento per tutti.
” I punti di riferimento Un esempio di serietà e applicazione in campo, ora saranno i quattro punti cardinali gialloblù