Leopoldo Conforti, una vita per le cassaforti
Quasi un secolo di vita, quasi tutto dedicato all’azienda che aveva fondato il padre Silvio. Leopoldo Conforti, classe 1926, se n’è andato sabato scorso, avendo lavorato quasi fino agli ultimi giorni della sua vita, lasciando la moglie Letizia, le tre figlie Maria, Valeria, Valentina, e una folta schiera di nipoti e pronipoti. L’omonima azienda di casseforti era stata fondata in via Saffi a partire dalla bottega artigianale che Silvio Conforti aveva avviato nel 1912. Le officine erano poi state trasferite a San Martino Buon Albergo nel 2004 dove già la produzione si era spostata dagli anni ’60 e dove proseguono la loro attività affermata a livello internazionale. Leopoldo aveva gestito l’azienda insieme al fratello Franco fino alla sua scomparsa, avendo poi al suo fianco discendenti e famigliari. «Imprenditore che ha contribuito a plasmare il mercato della sicurezza in Italia e in Europa», ricorda il genero Luigi Rubinelli. Leopoldo coltivava anche una grande passione: quella per la storia di chiavi e forzieri confluita nella preziosa collezione «Clavis» in mostra al museo di Castelvecchio. Quando raccontava la storia della collezione gli si accendeva la luce negli occhi, così come quando ricordava l’esempio del padre, operaio delle ferrovie che vinse nel 1912 un concorso pubblico con una preziosa cassaforte forgiata a mano dando inizio a questa lunga storia. Scomparsa la sorella Marcella, ultima dei quattro figli di Silvio Conforti resta Annamaria, storica dell’arte ultranovantenne, che in parte ha raccontato nel libro «Terrète imberrète» (Cierre) le vicende di una famiglia che ha segnato la vita della città di Verona. I funerali saranno celebrati giovedì alle 16 nella chiesa dei Santi Apostoli di Verona.