Le strane alleanze nei comuni A Fumane il fattore Tommasi
Ci sono candidati che cambiano coalizione e chiedono di non essere votati
«O fàmo strano?» Alcune delle campagne elettorali in corso, (in vista delle comunali in 48 Comuni veronesi, l’8 e 9 giugno) sembrano ispirarsi alla celebre battuta del film di Verdone.Vero è che, da sempre, le elezioni municipali sono diverse dalle altre: questioni locali, problemi di paese, vicende umane. E poi, si sa, l’ideologia è morta, e destra e sinistra non son più le stesse. Spulciando tra le 48 sfide veronesi, però, le stranezze sono davvero parecchie.
Partiamo dal centrosinistra. A Negrar il «suo» sindaco uscente (Roberto Grison) voterà stavolta per il candidato di Forza Italia e Meloni: in compenso, il nuovo candidato del centrosinistra, Fausto Rossignoli, sarà appoggiato anche da Lega e Verona Domani. Ancor più «strano» il caso di Sommacampagna, dove l’uscente del Pd (Fabrizio Bertolaso) si candida di nuovo ma stavolta…sul fronte opposto, con l’appoggio di Fratelli d’Italia e Lega. E a Peschiera parte del Pd voterà per la candidata di Flavio Tosi, Orietta Gaiulli.
Sull’altro versante, il centrodestra è spaccato in quasi tutti i Comuni maggiori (unica eccezione: Valeggio) ma si registrano anche nuovi giri di valzer. Chi si è più tenuto le mani libere sembra essere «Verona Domani», il gruppo civico guidato da Matteo Gasparato e Stefano Casali (prossimo consigliere regionale e forse assessore di FdI, se Daniele Polato sarà eletto alle Europee): i militanti sono quasi tutti iscritti a Fratelli d’Italia (all’ultimo congresso provinciale meloniano il gruppo veniva accreditato di 7-800 tessere) ma appoggerà il candidato del Pd a Negrar, voterà quello leghista a Pescantina (in cambio dell’appoggio del Carroccio al proprio candidato, Fulvio Soave, a San Bonifacio) mentre a Sommacampagna sarà di nuovo a sostegno del candidato del Pd (ossia di Gian Domenico Allegri, che è nel CdA del Consorzio Zai, presieduto da Gasparato). Balzano agli occhi, poi, le molte corse «solitarie» della Lega, contro le numerose alleanze tra FI e Fdi che, lontani dal capoluogo, hanno sepolto l’ascia di guerra roteata due anni fa da Tosi e Sboarina. A Legnago, il Comune più importante tra quelli che vanno alle urne, il centrodestra ha ben tre candidati, ma a San Bonifacio ne ha tre il centrosinistra. Menzione speciale, poi, per Brenzone sul Garda, dove i candidati a sindaco soni due, tutti e due di Fratelli d’Italia: uno della corrente di Polato, l’altro della corrente di Giorgetti.
Ultima, me non certo meno importante, la suspence politica a Fumane, dove il candidato del centrodestra è in ottimi rapporti col sindaco di Verona, Damiano Tommasi, che voterà proprio in quel comune. Il centrosinistra di Fumane si presenta unito ma teme le…tentazioni di Tommasi: lo «farà strano» pure lui? Per non pensare, infine, che sia un problema di «veronesi tuti mati», annotiamo che in un comune del Trevigiano, Codognè, un candidato di Fratelli d’Italia sta invitando tutti a…non votarlo, dopo aver saputo che la sua lista sarà appoggiata anche dal Pd. E quindi «o fàmo strano» non è una nostra esclusiva.
Tante stranezze Partiti dilaniati in vista del voto nei 48 comuni veronesi che cambiano il sindaco