Insinna a Bassano per l’addio a Frizzi
Due ali di folla hanno accolto il feretro dell’amato artista sepolto nella cappella del cimitero di Bassano Romano
Presente già da Roma il sindaco Emanuele Maggi insieme ai carabinieri del posto che hanno scortato la bara fino al cimitero
▶ BASSANO ROMANO L'orologio della chiesa segnava le ore 15,45 quando il feretro di Fabrizio Frizzi, con la moglie Carlotta Mantovan sempre accanto, ha varcato per l’ultima volta le strade che lo videro giocare e sorridere negli anni settanta, quando trascorreva le vacanze estive con i genitori e il fratello Fabio nella casa di largo Altobelli. Quelle strade che nel pomeriggio assolato di ieri, lo hanno ricevuto con la gente assiepata in ogni dove, da via DaVinci a via San Gratiliano, uncorridoio umano fino al cimitero dove però nessuno ha potuto varcare il cancello per motivi di sicurezza e di privacy, come richiesto da familiari e autorità. “Non è uno spettacolo, è un funerale”, ha ribadito Luigi Benedetti, anche lui componente del gruppo musicale Oceano Rex, di professione artigiano e commerciante di generi alimentari. “Piango e rimpiango Fabrizio, ma odio lo spettacolo che le tv stanno facendo di una tragedia. Parlerò in futuro con la moglie e con il fratello. Ora rischierei di dire cose che dicono tutti in queste circostanze”. Diritto, pietrificato, davanti al cimitero, con gli occhi puntati verso le auto che procedono lente verso l’ul- tima dimora, una cappella ubicata dietro la chiesetta dentro il cimitero appunto, appena dopo una rampa di scale subito a sinistra. Una cappella dai vetri oscurati dove riposano i genitori e dove, una scritta recita semplicemente “Famiglia Frizzi”. “Gli amici veri sono quelli che per Fabrizio hanno pianto e piangono ancora in questi giorni. Sono contro la spettacolarizzazione del dolore e questo l’ho ribadito nel corso di un’intervista a La Vita in diretta di martedì pomeriggio. Oggi non saluterò nessuno dei familiari e sarò lonta- no da foto e telecamere”, ha chiuso Luigi Benedetti, pur essendo presente al passaggio del feretro con tutti gli altri cittadini, quelli che “sentivano” Frizzi come il loro beniamino e che lo incontravano per strada e lo salutavano, con la mano alzata, con un sorriso. “Sono addolorata, sono qui perchè penso che anche la presenza fisica sia importante - ha dichiarato la ristoratrice Enza Fabretti - sono addolorata, molto, ma ho voluto esserci a tutti i costi”. Un battito di cuore che ha pulsato all’unisono con il marciare del carro funebre, delle auto che ospitavano la moglie, il fratello ed altri parenti. Il sindaco Emanuele Maggi sempre presente, dalla cerimonia a Roma fino a Bassano, con altri componenti della giunta, scortati dai carabinieri. Unapiccola benedizione dal parroco, don Giuliano Alessi. “Questo è poco per un benefattore come Frizzi. Va ricordato per il bene che ha sempre fatto”, ha ribadito il suo amico Luigi Benedetti. ◀