Berlusconi lo sa: solo lui può salvare Forza Italia ma deve azzerare gli effetti della legge Severino
La Corte europea si pronuncerà solo in autunno sul ricorso presentato dai legali del Cavaliere per farlo tornare candidabile
▶ MILANO - Silvio Berlusconi vuole tornare in campo e recuperare al più presto il suo ruolo di leader del centrodestra, soprattutto in vista di eventuali nuove elezioni in autunno. Quando tre anni fa il Cavaliere aveva ottenuto la liberazione anticipata dal giudice di sorveglianza di Milano, già sapeva che avrebbe potuto puntare a chiedere la riabilitazione a partire dal 9 marzo 2018. Ovvero tre anni esatti dopo l’ultima volta che, per volontà del tribunale, aveva prestato assistenza ai malati di Alzheimer alla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, dove aveva ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali. In questo modo aveva scontato l’anno di pena residua, dopo la condanna definitiva 4 anni (di cui 3 coperti da indulto) per frode fiscale per il caso Mediaset.
I legali del leader di Forza Italia, il professor Franco Coppi e l’avvocato e parlamentare di azzurro Niccolò Ghedini, per prudenza, hanno preferito aspettare quattro giorni in più, fino al 12 marzo per presentare l’istanza. L’o- biettivo del Cavaliere è chiarissimo. Superare al più presto l’ostacolo dell’incandidabiltà fino al 2019, imposta dalla legge Severino. Ma una sentenza di riabilitazione, proprio in base all’articolo 15 della legge Severino, farebbe cessare l’incandidabilità.
Il tribunale di sorveglianza a breve fisserà la data dell’udienza, che dovrebbe tenersi in tempi relativamente brevi, ossia entro l’estate. Sull’esito, però, peserà la valutazione della condotta tenuta dal Cavaliere negli ultimi 36 mesi, inclusi i reati eventualmente commessi. A pesare, però, sono alcuni risvolti del caso Ruby ter. Berlusconi è accusato di corruzione di testimoni, che nell’ipotesi della procura sarebbe avvenuta fino a novembre del 2016. Data fino alla quale il Cavaliere avrebbe fatto versamenti per un totale di 400mila euro alle quattro olgettine Aris Espinosa, Miriam Loddo, Elisa Toti e Giovanna Rigato. Il giudice, da quanto si è saputo, avrebbero chiesto nei giorni scorsi al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e al pubblico ministero Luca Gaglio gli atti aggiornati del processo, proprio per valutare anche questi elementi. Alcune sentenze della Cassazione, in ogni caso, dicono che i processi pendenti non possono essere presi in considerazione per valutare la buona condotta del condannato che chiede di essere riabilitato. Il caso Ruby ter è ancora alle battute iniziali: difficile che arrivi a sentenza prima del mese di luglio.
Per avere una risposta dalla Corte europea del diritti dell’uomo, davanti alla quale gli avvocati Coppi e Ghedini hanno presentato ricorso contro la legge Severino, bisognerà invece attendere l’autunno prossimo. AStrasburgo l’unica udienza prevista si è tenuta lo scorso novembre ma per la sentenza ci vogliono in media dai 6 ai 9 mesi.
Quella di recuperare la piena agibilità politica, per Berlusconi è diventata una priorità anche per arginare l’emorragia di voti di Forza Italia e recuperare il ruolo di leader del centrodestra, che il segretario del Carroccio Matteo Salvini è riuscito a contendergli. In caso di riabilitazione, Berlusconi ha detto più volte che sarebbe andato lui a Palazzo Chigi e Salvini sarebbe andato al Viminale. In caso di stallo dopo le consultazioni al Quirinale che ini- zieranno il prossimo 4 aprile e in assenza della formazione di un governo chissà che Berlusconi non possa presentarsi a eventuali elezioni in autunno. Anche se ci vorrà una delle sue rimonte ormai famose per riuscire ad andare oltre quel 14% racimolato da Forza Italia lo scorso 4 marzo. ◀