Corriere di Viterbo

Cataldi: “Noi ci saremo finché ci sarà speranza”

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▶ ROMA

Dopo partita di grande rammarico a Via del Baiardo. In casa Luiss perché i tre punti contro il fanalino di coda sembravano acclarati ed invece mister Rambaudi deve continuare a sudare per salvarsi, in casa Cantalupo, invece, tanta amarezza perché il cammino di questo girone di ritorno, con Andrea Cataldi in panchina, fa veramente pensare. “Nonostante siamo contati - afferma il mister romano - stiamo facendo la nostra splendida, non bella ma splendida, figura in ogni campoin cui giochiamo. Certo, nella mia gestione c'è stato anche qualche passaggio a vuoto (come la sconfitta in casa della Pro Roma, ndr) madevo dire che in tantissime occasioni, e questa in casa Luiss ne è la riprova, ci siamo comportati egregiamen­te facendo anche risultato”. La partita di Via del Baiardo non ha fatto eccezione. “Abbiamo resistito bene, siamo passati in vantaggio e ci hanno pareggiato dopo pochi minuti. Una volta in dieci non abbiamo mai eretto barricate. Anzi, nel finale è stato Popa, in contropied­e, a sba- gliare il gol del 2-1 per noi. Ma, in fondo, va bene così - prosegue d’un fiato Cataldi - perché non stiamo perdendo più (sorride, ndr) ma il problema grosso è che non si vince. Il Cantalupo ha perso troppi punti nella prima parte della stagione, pensate dove saremmo stati con altri 8-9 punti in più”. Rammarico che aumenta. "La squadra gioca, fa risultato, stiamo lavorando tanto anche se siamo contati". Ultima chiamata contro lo Spes P. Fidoni. “Finché la matematica non ci condanna continuere­mo a giocarcela. Siamo ancora ultimi, è vero, ma siamo sul pezzo, ci stiamo, i ragazzi hanno voglia e mi seguono. Lo si visto nelle ultime partite quando, anziché deprimersi, questa squadra ha dato sempre battaglia ottenendo anche risultati impensabil­i". Ieri il Cantalupo ha fermato la Luiss che voleva i tre punti per salvarsi. “Non abbiamo regalato niente e continuere­mo a non regalare niente perché finché ci sarà una sia pur minima speranza di andare a prendere l'ultimo treno disponibil­e, dobbiamo giocarcela. E noi ce la giocheremo". ◀

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