Corriere di Viterbo

C’è pure la grana dei sindaci per il centrodest­ra

Salvini litiga ovunque con gli altri. Situazione complicati­ssima anche a Brindisi, e più di un problema a Vicenza e Teramo

- Di Fosca Bincher

▶ Per capire cosa sia il centrodest­ra varrebbe la pena farsi un giro per l'Italia a sentire cosa sta accadendo sulle amministra­tive del prossimo 10 giugno, di cui poco si parla ma quel poco divide assai. La coalizione che sta trattando per guidare il governo nazionale sul territorio ha vistose smagliatur­e, e quasi ovunque fatica a trovare intese sui candidati sindaci. La difficoltà è apparsa plasticame­nte evidente ieri nella riunione dei responsabi­li enti locali dei vari partiti di centrodest­ra che si è tenuta a Roma e che ha visto protagonis­ti Maurizio Gasparri (Forza Italia), Ignazio La Russa (Fratelli di Italia) e Giancarlo Giorgetti (Lega). Tutti avevano parlato prima della riunione con i referenti locali, e si erano messi le mani nei capelli per la situazione che si stava creando. Alcuni dossier i tre hanno deciso di darli direttamen­te in mano alle organizzaz­ioni territoria­li dei loro partiti, come è accaduto per la Sicilia, dicendo che debbono sbro- gliarsela loro se c'è qualche di pancia ad esempio per le ventilate candidatur­e di Salvo Pogliese a primo cittadino di Catania e del professore Dino Bramanti a sindaco di Messina. Nell'isola per il centrodest­ra il problema principale viene dalla Lega, che elettoralm­ente non è più così irrilevant­e, ma è restata fuori con coda polemica dalla giunta regionale di centrodest­ra guidata da Nel- lo Musumeci e cerca vendetta. "Dovete sbrogliarv­ela voi siciliani", ha spiegato il trio lavandosen­e platealmen­te le mani. Poi qualche accordo è stato pure trovato, e nei prossimi giorni verranno presentate ufficialme­nte tutte le candidatur­e delle città del Nord e molte del centrosud. In cinque casi però la fumata bianca non c'è proprio stata: Vicenza, Terni, Viterbo, Teramo e Brindisi e gli alleati risultano spaccatiss­imi. Qualche chance di metterci una pezza ieri durante la riunione è emersa per Vicenza e Teramo (nella cittadina veneta proprio ieri Forza Italia ha ritirato la candidatur­a di Fabio Mantovani, senza però accettare quella di Francesco Rucco su cui spingono liste civiche e la Lega).

Ma su Brindisi, Viterbo e Terni è proprio muro contro muro. Ein tutti e tre i casi il problema viene da Matteo Salvini che ha bruciato gli alleati sul tempo lanciando direttamen­te (a Brindisi e Terni) o indirettam­ente (a Viterbo) il proprio candidato sindaco. In tutti e tre i casi senza parlare prima con gli alleati e nonostante candidatur­e alternativ­e di Forza Italia e talvolta Fratelli di Italia. ATerni Salvini ha lanciato in piazza salendo su un predellino improvvisa­to la candidatur­a dell'avvocatoLe- onardo Latini, che non piace né a Forza Italia né a Fratelli di Italia. Per il momento la querelle è stata girata agli esponenti umbri dei tre partiti, che in ogni caso dovranno tornare a riferire al tavolo nazionale per cercare di superare una opposizion­e netta alla candidatur­a Latini che in questo momento viene daAntonio Tajani. A Viterbo gli esponenti della Lega sul territorio hanno lanciato la candidatur­a a sindaco di Alessandro Usai, giornalist­a Mediaset attualment­e impegnato a Matrix in maniera molto tranchant: "prendere o lasciare". Ieri Giorgetti ha sostenuto al tavolo che non esiste questo irrigidime­nto della Lega sul nome e che il cintrasto sarebbe stato inventato dalla stampa perché Salvini del caso non era stato ancora investito. Gasparri che fa politica anche in quella zona ha espresso la sua perplessit­à sul candidato "che è bravissima persona, ma del tutto sconosciut­a ai viterbesi": Ha raccontato pure di avere ricevuto una telefonata di Usai, al termine della quale però non ha cambiato idea sui rischi della candidatur­a, ricordando come già nella precedente tornata di amministra­tive sia stato presentato in una città del sud un bravo giornalist­a poco conosciuto in loco: il centrodest­ra ha ottenuto il 55% dei consensi, ma il candidato sindaco ha perso, prendendo quasi dieci punti menodella coalizione. Ultimo caso in cui il centrodest­ra è divisissim­o, quello di Brindisi. Anche qui il guaio l'ha creato Salvini qualche giorno prima di andare a Terni. ABari il leader della Lega ha impalmato come candidato sindaco l'avvocato Massimo Ciullo, presentand­oli a tutti in un video dove perentoria­mente diceva: "Ci vediamo presto per cambiare la città con Massimo Ciullo. Altre ipotesi non ce ne sono. Coraggio, onestà, idee chiare, futuro per Brindisi". Sotto il video compariva il simbolo della Lega, alcuni simboli di liste civiche, quello di Noi con l'Italia e quello di Fratelli di Italia. I seguaci della Meloni però a Brindisi sono divisi in due fazioni, e uno dei loro dirigenti ha partecipat­o a una riunione con Forza Italia e altri centristi al termine della quale è stato lanciato come candidato Roberto Cavalera. Al momento è ancora muro contro muro. ◀

◤ Lega, Fratelli d’Italia e azzurri divisi sulle candidatur­e ◢

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