Sull’isola dei famosi vince la buona Italia
▶Sorpresa.
Il vincitore de “L'isola dei famosi” su Canale 5 non è il bonazzo di turno né la sconosciuta che urla e sgomita ma Nino Formicola, un tranquillo 65enne colto e sensibile, il “Gaspare” arguto protagonista per anni della scena cabarettistica milanese in coppia con Andrea Brambilla, lo “Zuzzurro” che purtroppo ci ha lasciati 5 anni fa. Per il nuovo teatro che è la tv generalista, quella che supera di slancio i 4 milioni di ascoltatori a sera, in prevalenza anziani e donne, è un colpo di scena: “un uomo schietto, intelligente, sarcastico, mai banale. Nino rappresenta la simpatia genuina, associata a una mente brillante”, lo incoronano i social. Che non mancano di sottolineare il versante “umanitario” del suo successo: “La vittoria di #Nino è una rivincita per tutti coloro che credono di non potersi più rialzare dopo una caduta”, riferendosi al fatto che da qualche tempo il comico di talento era finito nel cono d'ombra di coloro che non sono più sulla cresta dell'onda: da un po' la televisione si era di fatto dimenticata di lui. “E' un programma strano, non ho mai fatto una cosa del genere, sono convinto di non entrarci nulla”, ha spiegato Formicola sorpreso pure lui, con i lucciconi e le lacrime sulle guance mentre rivedeva in un filmato di sintesi la sua avventura sull'isola. Nel rincorrersi, non solo sul web, di spiegazioni e interpretazioni del perché di questo successo a sorpresa, eccoci pure noi: è il premio all' Italia buona, il riconoscimento tributato con il televoto da un paese stufo di furbizie, cinismi, rabbie e rancori. Mai Formicola si è lasciato andare sull'isola a urla, malizie, aggressività e risse verbali, sempre conciliante, pacato, socievole. Detto con il dovuto rispetto per l'acco- stamento, qualcosa che ricorda la recente, sorprendente ondata di lutto irrefrenabile per la morte prematura di Fabrizio Frizzi: vogliamo bene ai migliori, a chi tiene dritta malgrado tutto la barra del giusto comportamento sociale, a chi è perbene e non cambia, nonostante visibilità e successo. C'è anche l'altro lato, naturalmente: premiare i 'buoni' con il telecomando ci assolve in qualche modo dalla contraddizione che ci attraversa, per la quale in tv non ci perdiamo né risse né sfanculamenti annessi e non rinunciamo a goderci il fantastico panorama che si sta- glia oltre il metaforico buco della serratura televisiva, fatto di tradimenti e nuovi amorazzi, esibizioni estreme di “rifatti”, corpi mostruosi oppure perfetti, ex divi dimenticati finiti in miseria, mamme felici di offrirsi in attesa all'obiettivo, piccinerie e superficialità dei divi non troppo lontane, almeno in questo, dal nostro quotidiano. Sempre snocciolando, come una giaculatoria, il “non se ne può più” di turno e premiando intanto, per dire, con un pubblico da 6 milioni, la giustizia giusta, e soprattutto immancabile, di Montalbano. Come vorremmo che fosse. Sapendo intanto come vanno le cose. Giusti e retti sull'isola, così così toccata terra. ◀