Corriere di Viterbo

Matrimoni civili fuori dal Comune, c’è da fare i conti con la carenza di personale dell’anagrafe

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E’ una bella idea quella dei matrimoni civili al di fuori della sede comunale, dopo l’ordine del giorno approvato dal Consiglio che ne autorizza la celebrazio­ne, ma con quale personale? Achiederse­lo è Cinzia Vincenti, Cinzia Vincenti, segretaria territoria­le della Fp Cgil. “Come purtroppo ormai è noto - fa presente la sindacalis­ta - la carenza di personale dell’ufficio di stato civile e dell’a- nagrafe a Palazzo dei Priori negli ultimi anni non ha fatto che peggiorare. I dipendenti, già ridotti all’osso, devono far fronte a un numero sempre maggiore di funzioni complesse che richiedono competenze tecniche e assunzioni di responsabi­lità. È finito il tempo di considerar­e queste lavoratric­i e lavoratori alla stregua di ‘macchine certificat­rici’. Per questo - dichiara Vincenti - temoche la proposta, soprattutt­o in vista del- le imminenti elezioni, sia stata approvata in maniera superficia­le e non ponderata, non tenendo conto dei mezzi inadeguati e insufficie­nti per metterla in pratica. Come Cgil monitorere­mo attentamen­te la situazione e pretendere­mo un accordo per tutelare il personale che si renderà disponibil­e a celebrare i matrimoni civili fuori dalla sede comunale e probabilme­nte oltre il normale orario di lavoro, con ulteriori disagi e aggra- vio di responsabi­lità. A meno che siano il sindaco, gli assessori o i consiglier­i a farsene carico senza supporto di personale, come già avviene in alcuni comuni della Tuscia. Non permettere­mo che il prezzo dell’approssima­zione ricada sulle spalle dei lavoratori”.Vincenti ricorda infine come la situazione dei dipendenti demografic­i degli enti locali sia già all’attenzione della Fp Cgil nazionale. ◀

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