La furia di Cattani “Rieti non è razzista ma è ora di finirla”
Il patron dopo la squalifica per gli insulti a Sims: “Colpa di pochi ma si è superato il limite. Così roviniamo tutto”
▶ RIETI Il finale di stagione della Zeus e l’ultima partita casalinga vinta con merito su Eurobasket vengono macchiate dalla sanzione comminata dalla Fip agli amarantocelesti: “Squalifica del campo per 1 gara per offese collettive frequenti di tipo razziale verso un tesserato ben individuato della squadra avversaria”. La sanzione fa riferimento a DeShawn Sims, il giocatore oggi alla Leonis, ma che lo scorso anno ebbe modo di mettersi in mostra proprio con Rieti. IRRITATO “Avevo sentore che, comesocietà, saremmo stati sanzionati per ciò che è accaduto domenica - dice con sconforto, ma anche con irritazione il presidente Cattani -. Il commissario di gara mi aveva avvertito e così pure gli arbitri, coi quali mi sono intrattenuto dopo la conclusione del match. Credo sia la prima volta che un club di A2 subisce una sanzione di questo tenore: razzismo! Lunedì ho ricevuto telefonate da tutta Italia, da parte di presidente e addetti ai lavori i quali chiedevano di conoscere ciò che era accaduto. Quel che più mi rattrista è passare per razzisti! Non è così. Lo dico per la Npc che subito si è dissociata, ma lo dico anche per Rieti, per i miei concittadini e per tutti i tifosi, eccettuati pochissimi, che ci seguono con passione ed in gran numero ogni domenica anche in trasferte lontane”.
ORA BASTA Quell’inciso (“eccettuati pochissimi”) induce a ritenere che qualcuno abbia realmente proferito epiteti irripetibili all’indirizzo di Sims: “Ovviamente è così perché, in caso contrario, non saremmo stati sanzionati - prosegue Cattani - non ritengo giusto ndr)
PROVOCAZIONI La pesante squalifica potrà essere tramutata in sanzione pecuniaria, però versando 5.000 euro che, ovviamente, dovrò tirare fuori io. Ok, Sims ha provocato il pubblico e non è stato notato dagli arbitri nonostante due gestacci verso le tribune ed un insulto davanti ai miei occhi alla curva. Il pubblico, però, è caduto nella provocazione ed ha reagito ma non è una giustificazione. Si può reagire in tanti modi e qualcuno ha scelto quello più sbagliato. Nel passato, anche di recente, sono stati dati molti moniti ed avvertimenti al riguardo. Ora non è più possibile transigere ne tollerare oltre”. ◀