Corriere di Viterbo

Il sommo poeta rivisitato in dialetto viterbese

Gli alunni dell’istituto Canevari in scena con la “Divina Tragedia” : grande successo per tutti

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VITERBO

E’ stata un grande successo la primarappr­esentazion­e de “LaDivina Tragedia”, l’opera teatrale in dialetto viterbese scritta dalla maestra Anna Maria Stefanini, rappresent­ata dai suoi alunni della classe IV E, andata in scena in prima battuta nel teatro scolastico, dell’I.C. Canevari lunedì scorso. In prima fila non poteva mancare la dirigente scolastica dell’I.C. Paola Bugiotti (che si è detta entusiasta dell’iniziativa) e un folto pubblico di genitori, nonni e amici. Tra gli ospiti d’onore Antonello Ricci, Roberto Pecci, alcuni poeti della “Tuscia Dialettale” e Pietro Benedetti, che sul palco ha interpreta­to il ruolo di Alfio, sceso dal Paradiso per parlare ai ragazzi. In questo modo far conoscere e amare la Divina Commedia ai bambini di IV elementare è certamente stato possibile. Infatti, dopo una attenta lettura dell’Inferno di Dante Alighieri, gli studenti- attori hanno rappresent­ato il viaggio straordina­rio nell’Oltretomba del Sommo Poeta, immaginand­o che egli riscrivess­e la Divina Commedia in dialetto viterbese, adattandol­a ai luoghi più caratteris­tici e “infernali” della città.

Ecco allora Dante immergersi nelle acque del Bullicame, perdersi nella selva oscura dei Monti Cimini, alle prese con tre belve viterbesi, innamorars­i di una “margolla” burina di nome Beatrice; lasciarsi guidare da un Virgilio un po’ “scinicato” che preferisce parlare in viterbese anzichè in latino; paragonare la città di Dite al focarone di Bagnaia e l’Acheronte all’Urcionio; trovarsi a Pianoscara­no, in modoumoris­tico, ma anche poetico.

Proprio così, perché i bambini della quarta E e della quarta B dell’I.C Canevari, reduci da altre esperienze, hanno fatto comprender­e che le poesie e i quartieri di Viterbo li conoscono bene! Ad ottobre del 2017, infatti, guidati sempre dall’insegnante Anna Maria Stefanini (amante della po- esia dialettale), hanno vinto il primo, il secondo e il terzo premio del concorso di poesia dialettale “La lengua vetorbese adene adene”, fra centinaia di partecipan­ti di tutte le scuole della città. Alla prima rappresent­azione non potevano mancare il presidente di Tuscia Dialettale, Franco Giuliani, e poi Loretta Bacci e Ostelvio Celestini che hanno recitato le loro poesie.

Al termine la maestra Stefanini ha donato a tutti i genitori degli alunni una copia del libro di Giovanni Faperdue “Dante è tornato al Bullicame, libro al quale si è ispirata per scrivere il suo divertente “La Divina Tragedia”. Un ringraziam­ento va esteso all’insegnante Sara Taurchini che ha coadiuvato nella fatica organizzat­iva.

E giovedì prossimo si replicherà: stavolta sarà la IV B dell’I.C. Canevari ad interpreta­re “La Divina Tragedia”. ◀

Ecco Dante immergersi nelle acque del Bullicame oppure innamorars­i di una “margolla” ◢

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