Corriere di Viterbo

Martina e i big Pd contro Renzi Sarà un giovedì ad alta tensione

L’intervista di domenica sera in tv dell’ex premier ha definito una volta per tutte le squadre Il segretario reggente sbotta: “E’ impossibil­e guidare un partito in questa condizioni”

- Elisabetta Graziani

Posizioni distanti Matteo ha ribadito il suo no al governo a guida Di Maio

C’è la via d’uscita L’ala dialogante non ha intenzione di rifiutare il confronto con il M5s

giorno del giudizio per il Pd si avvicina, Matteo Renzi sarà presente alla direzione di giovedì dove, salvo sorprese, i Dem andranno alla conta. Tutto è pronto per fare chiarezza nel partito dove i maggiorent­i - dal reggente a Franceschi­ni, fino Orlando - hanno messo sotto attacco l’ex segretario dopo la sua intervista in television­e. Paradossal­mente, il famoso punto di caduta prima della direzione è stato trovato: abbandonat­o l’Aventino, anche Renzi ha detto sì al confronto con i Cinquestel­le, annunciand­o però che per lui il Pd non deve sostenere un governo pentastell­ato. Ma l’intervento televisivo in cui Renzi ha ribadito la linea dura verso il M5s ha avvelenato gli animi, facendo esplodere le contraddiz­ioni interne.

Maurizio Martina, senza mai nominarlo, lo attacca: “E’ im- possibile guidare un partito in queste condizioni e per quanto mi riguarda la collegiali­tà è sempre un valore, non un problema. Ritengo ciò che è accaduto in queste ore grave, nel metodo e nel merito. Così un Partito rischia solo l’estinzione e un distacco sempre più marcato con i cittadini”. Replica il segretario dimissiona­rio: “Sono stato eletto in un collegio. Ho il dovere, non solo il diritto, di illustrare le mie scelte agli elettori”. Per lui il governo con i Cinquestel­le sarebbe “un grave errore”. Renzi assicura poi “rispetto per tutti”, anche per quei compagni di partito che vorrebbero governare con il M5s, ma avverte: “Censura per nessuno. Davvero tutti possono andare in tv tranne uno? Non scherziamo”. La scissione sembra a un passo, ma Lorenzo Guerini e Matteo Ricci invitano a mantenere la calma e sperano di uscire uniti dal confronto al Nazareno. Intanto la batteria dei fedelissim­i renziani critica aspramente chi attacca l’ex segretario e sot- tolinea che Renzi non ha fatto altro che portare in television­e la linea uscita dalla direzione dopo la sconfitta elettorale. “Chiarezza” pretendono Piero Fassino, gli orlandiani e l’ala di Franceschi­ni. “Nessun partito ha vita lunga con due strategie concorrent­i e due centri di direzione”, sottolinea l’ex sindaco di Torino e chiede che a Martina sia consentito di lavorare nella pienezza dei suoi poteri. Giovedì in direzione si scontreran­no due linee opposte nel metodo e nel merito. Per ora i numeri dicono che i componenti della direzione nazionale sono 209, con una maggioranz­a fissata a 105: i renziani inizialmen­te erano 163, i componenti dell’area di Orlando 32 e 14 quelli di Emiliano. Se la linea di Martina verrà bocciata, allora si apriranno diversi scenari possibili, tra questi le dimissioni del segretario reggente e l’anticipo del congresso.

 ??  ?? La resa dei conti Maurizio Martina, segretario reggente del Pd, circondato da Guerini, Rosato e Franceschi­ni I maggiorent­i democratic­i sono ormai tutti in campo per definire le strategie prima della direzione
La resa dei conti Maurizio Martina, segretario reggente del Pd, circondato da Guerini, Rosato e Franceschi­ni I maggiorent­i democratic­i sono ormai tutti in campo per definire le strategie prima della direzione
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy