Zeffirelli a San Firenze, via libera Tre milioni da sponsor privati
Il Comune cede due piani dell’ex tribunale al regista: «Scuola aperta per il suo compleanno»
Arrivano da New York soprattutto, ma anche da Mosca, Medio Oriente e da sponsor italiani, i primi 3 milioni di euro che permetteranno la nascita della Scuola-Museo Zeffirelli in San Firenze.
La lunga ricerca di sponsorizzazione internazionale da parte dello staff del Maestro ha finalmente dato i suoi frutti, anche se ancora non hanno voluto rendere noti i nomi dei benefattori: questa cifra permette non solo di far partire i lavori di adeguamento che trasformeranno l’ex tribunale nella sua «prima Scuola-Museo per le arti dello spettacolo al mondo», come annunciano in coro il 92enne regista e la vicesindaco Cristina Giachi, ma anche di «farla funzionare per un anno e mezzo».
Sono quattro anni che tra rinvii, milioni stanziati e cambi di strutture — prima alle Scuderie alle Cascine, poi alla Galleria Carnielo in piazza Savonarola, infine a San Firenze — si attende la partenza del progetto che custodirà l’eredità artistica e didattica che il regista vuole lasciare alla città. Progetto che fin dai primi vagiti è stato seguito, o meglio guidato, dall’ex assessore e ora senatrice Pd Rosa Maria Di Giorgi, che esprime soddisfazione per il «percorso compiuto, dopo un lungo avvicinamento, che lega ancora di più il Maestro alla sua città». «Zeffirelli ha sempre adattato il suo progetto alle location che man a mano si avvicendavano, ma nessuna come San Firenze aveva finora incontrato la suo completa e totale adesione — conclude Di Giorgi — Ora ci siamo e ne siamo felici».
Venerdì la giunta di Palazzo Vecchio ha deliberato l’assegnazione alla Fondazione Zeffirelli dei primi due piani del complesso di San Firenze per un periodo di 29 anni. Una concessione onerosa ma con canone abbattuto. I lavori «saranno velocissimi» assicurano, e partiranno non appena arriverà il nulla osta della soprintendente Alessandra Marino. Interesseranno solo i servizi igienici e in modo più lieve alcuni muri interni da ridipingere e sistemare. La promessa è che la scuola « sarà inaugurata entro il 93esimo compleanno del maestro», il prossimo 12 febbraio.
Zeffirelli è tornato in città per fare lui stesso l’annuncio, dopo i primi due sopralluoghi di gennaio e marzo. «Sono ancora colpito da quanto Firenze continui a richiamare tanto interesse e attenzione da parte dell’intero mondo — ha commentato, riferendosi a un’attenzione sia culturale che economica — E questo mio dono è un altro segno dell’insuperabile qualità di questa città, e scusate la mancanza di modestia». In realtà è improprio definirlo «dono». Perché Zeffirelli non concederà in donazione l’immenso patrimonio che dieci anni fa fu valutato dal ministero in 270 milioni di euro e che ad oggi dovrebbe sfiorare i 350 milioni. Rimarrà di sua proprietà, pur vincolato. «Abbiamo un vincolo di destinazione anche senza donazione — ha specificato la vicesindaca Giachi — il Maestro ha firmato una lettera di intenti con la quale garantisce che tutto il suo patrimonio rimarrà per tutto il tempo in città». Zeffirelli non vede l’ora di cominciare: «Voglio che il mio nome sia usato per incoraggiare i giovani nella carriera delle arti». Non ha ancora definito il progetto in tutte le sue parti, ma assicura: «Sarà qualcosa di unico al mondo nel suo genere: è il sogno della mia vita».
Sono 3.600 i metri quadrati destinati alla Fondazione: conterranno le migliaia di libri dell’archivio-biblioteca, il museo con bozzetti, materiale filmico, sceneggiature e vestiti di scena, e la scuola nella grande sala della musica. Al piano terreno saranno allestite le aule che nel progetto originario, quello che prevedeva il museo alla Galleria Carnielo, sarebbero state ospitate dalla Pergola. Ma anche in questa nuova versione il rinnovato Teatro Nazionale svolgerà un ruolo attivo.
I due piani superiori saranno invece gestiti da altri soggetti culturali (verrà fatto un bando nei prossimi mesi) che avranno il compito di «dialogare» con la scuola Zeffirelli. Si pensa all’Università ma anche al Conservatorio Cherubini e a realtà straniere. Tutte «eccellenze formative artistiche e culturali della città e del mondo, legate alla musica, alla danza, al cinema e al teatro, alla scrittura drammaturgica, all’artigianato del teatro e del cinema, come la sartoria o la realizzazione delle scenografie» ha specificato la vicesindaco. Un progetto per il quale «stiamo lavorando con le istituzioni pubbliche nel campo delle arti dello spettacolo e della formazione, come la Pergola o l’Ateneo» ha aggiunto Giachi specificando come la forma dell’affidamento diretto sia possibile grazie alla costituzione di una fondazione apposita che gestirà i lavori di adeguamento della struttura.