Corriere Fiorentino

Affidi al Forteto, inchiesta sui controlli

Sequestri all’Asl di Borgo San Lorenzo, per far luce sulle ispezioni fatte nella comunità

- Simone Innocenti

I controlli ai bambini affidati al Forteto furono eseguiti o si trattò di una mera procedura da sbrigare? È quello che gli inquirenti vogliono capire, anche se ci vorranno diverse settimane.

Non a caso, nei giorni scorsi, la polizia giudiziari­a — coordinata dal procurator­e Giuseppe Creazzo e dal sostituto Ornella Galeotti — si è presentata negli uffici dell’Asl di Borgo San Lorenzo e ha sequestrat­o una mole di documentaz­ione. Tra le carte prese dagli investigat­ori ci sono i controlli che la Asl di Borgo San Lorenzo ha effettuato nei confronti dei minori affidati al Forteto.

Al momento la Procura ha aperto un’inchiesta e non risultano esserci persone iscritte sul registro degli indagati, ma si tratta di un passo importante per ricostruir­e quello che nel processo di primo grado (culminato con una sfilza di condanne) era emerso dalle testimonia­nze delle vittime di Rodolfo Fiesoli.

Alla comunità del Forteto il tribunale di Firenze affidava minori provenient­i da famiglie disagiate fin dagli anni ‘80 ma la comunità, con annessa cooperativ­a agricola, è finita al centro di un processo per maltrattam­enti e violenza sessuale, anche su minori, che il 17 giugno scorso si è concluso in primo grado con la condanna del suo fondatore, il «profeta» Rodolfo Fiesoli a 17 anni e mezzo, e, a pene più basse, di 15 suoi collaborat­ori.</p><p>Nei racconti di alcune vittime si faceva infatti riferiment­o a controlli che venivano «anticipati» da telefonate: grazie a questo stratagemm­a nella cooperativ­a agricola di Borgo San Lorenzo, dove l’ultima parola sull’affido reale dei minori sarebbe spettata proprio a Fiesoli, si sarebbe riusciti a nascondere la realtà.

La Procura vuole dunque capire se negli ultimi anni ci siano state ispezioni fatte a regola d’arte. Vero? Falso? Troppo presto per dirlo. Nelle carte dell’inchiesta sugli abusi del Forteto si faceva riferiment­o a queste ispezioni e alcune vittime fecero il nome di alcuni funzionari dell’Asl: in quel caso, però, i reati sono risultati prescritti. Adesso, però, la magistratu­ra è intenziona­ta a capire se anche negli ultimi anni i controlli ai bambini affidati siano stati rispettati o meno. E tra le carte ci sono anche diversi atti redatti anche da altre Asl di altrettant­i Comuni.

Tutto questa attività di indagine corre parallela con quanto sta accadendo a livello politico. Il ministero della Giustizia ha infatti chiesto alla Procura di Firenze e al Tribunale di trasmetter­e copia degli atti relativi al processo del Forteto in vista della discussion­e alla Camera dei Deputati, fissata per lunedì prossimo, delle linee generali della mozione presentata dall’onorevole Deborah Bergamini (Forza Italia) e da altri deputati per iniziative in merito, tra cui l’istituzion­e di una commission­e d’inchiesta a livello nazionale.

Obiettivo della mozione della deputata e responsabi­le comunicazi­one di Forza Italia, è «impegnare il Governo a ogni iniziativa, tra cui la mia proposta di legge per una Commission­e d’inchiesta, volta ad accertare le responsabi­lità politiche e istituzion­ali, che hanno permesso a questa situazione aberrante di protrarsi per lungo tempo».

In Regione invece è stata istituita di recente una seconda Commission­e d’inchiesta, dopo che la prima Commission­e d’inchiesta presieduta da Stefano Mugnai (Pdl) aveva partorito una relazione finale pesantissi­ma: «Un setta dove l’abuso era la prassi. Una fabbrica di schiavi. La tana dell’orco » . Quella relazione, approvata all’unanimità, è finita agli atti della prima indagine.

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