Ma che effetto fa la task force anti terrorismo
In piazza della Repubblica primo giorno della task force antiterrorismo
È diventata realtà, da ieri mattina. La squadra operativa antiterrorismo ha iniziato a controllare gli obiettivi sensibili della città: il primo pattugliamento in piazza della Repubblica. Gli specialisti si muovono per Firenze imbracciando un mitragliatore a canna lunga e indossando giubbotto antiproiettile, casco e passamontagna.
La polizia ha nuovi «occhi». Sono quelli che, da ieri mattina, pattugliano le strade della città. Sono quelli della squadra operativa antiterrorismo. Sono quelli di agenti dotati di mitragliatore a canna lunga con mirino laser, giubbotto antiproiettile, walkie talkie, casco e passamontagna. Da ieri sono qui per difendere gli obiettivi sensibili. Lo faranno a oltranza, dovranno vigilare su Duomo, Palazzo Vecchio, Ponte Vecchio, Santa Croce, Uffizi, piazza della Repubblica, Sinagoga. Si muovono su mezzi blindati e veloci, e col volto sempre coperto perché, ipoteticamente, qualcuno potrebbe riconoscerli o fotografarli.
La Questura di Firenze li ha scelti tra i poliziotti di via Zara: la corsia preferenziale è quella dei poliziotti delle volanti che, più di ogni altro, conoscono la strada. Il loro compito non è quello di raccogliere informazioni, ma di entrare in azione quando ci sono delle emergenze o quando qualche funzionario li chiama per segnalare un problema. Sono «teste di cuoio» a tutti gli effetti, dato che sono addestratissimi alle emergenze, hanno sorpassato vari test psico- attitudinali, hanno superato gli esami sull’uso delle armi corte e lunghe ma anche sulla guerriglia. Sono inquadrati nell’Upg, l’ufficio prevenzione generale che dipende dal capo delle volanti, il vicequestore aggiunto Roberto Sbenaglia.
Stamani tornano a fare il loro lavoro: pattugliare gli obiettivi sensibili, integrando il dispositivo di controllo del territorio, in modo da fornire un supporto «altamente specializzato agli agenti che operano già in strada», si legge nelle carte del Ministero. Camminano avanti e indietro lungo le strade affollate di turisti, impugnano il fucile con entrambe le mani, scrutano i passanti, vegliano sui monumenti. Serissimi in volto, i muscoli scolpiti, quasi tutti sotto i 40 anni. Impossibile non notarli. «Ma che succede? » , si domandano i passanti. C’è chi si sente rassicurato, e c’è chi, al contrario, prova un senso di paura. Prima uscita in piazza della Repubblica, dove i poliziotti non si sono sottratti ai flash di rito. Una decina di uomini in tutto, che potrebbero raddoppiare in caso di nuovi piani anti terrorismo. La loro presenza è data per imminente anche nelle altre città della Toscana.