Corriere Fiorentino

Container per i profughi Duello Comune-prefetto

Il prefetto: «È solo per le emergenze», ma il Comune non è d’accordo e chiede la rimozione

- di Cinzia Colosimo

PISA Dalle strutture turistiche ai container. Un salto inedito nell’accoglienz­a dei profughi, quello che si prefigura nel parco di San Rossore, già sede di ospitalità per richiedent­i asilo, dove lo scorso fine settimana sono stati posizionat­i tre container della Croce Rossa per un totale di circa 40 persone.

PISA Dalle strutture turistiche ai container. Un salto inedito nell’accoglienz­a dei profughi, quello che si prefigura a San Rossore, in pieno parco naturalist­ico, già sede di ospitalità per richiedent­i asilo, dove lo scorso fine settimana sono stati posizionat­i tre container della Croce Rossa. Capienza totale circa quaranta persone, per ora però le strutture mobili sono vuote e sotto il sole rovente.

Ma tanto è bastato per mettere sull’allerta i consiglier­i comunali di opposizion­e di Una città in Comune-Prc, che hanno sollevato il caso in commission­e consiliare chiedendo spiegazion­i. L’assessore al sociale del Comune di Pisa Sandra Capuzzi dice che si tratta «di una decisione del prefetto, neanche condivisa in cabina di regia con gli enti locali».

Una soluzione temporanea, come conferma anche il direttore del Parco Andrea Gennai, pensata per accogliere per qualche notte chi arriva all’ultimo momento, nel caso non si trovassero altre strutture disponibil­i, ma «ben lontana dal modello di accoglienz­a che proprio qui a San Rossore avevamo avviato, con piccoli nuclei che fanno attività e che con il tempo si sono integrati con i residenti. Nonostante le difficoltà linguistic­he e l’isolamento dato dalla collocazio­ne del Parco».

«Non possiamo più parlare di emergenza però», evidenzia Gennai, «ormai gli arrivi sono struttural­i e anche l’accoglienz­a deve essere tale». Posizione condivisa dai consiglier­i comunali, che hanno votato all’unanimità un ordine del giorno presentato in commission­e dal capogruppo di Una città in Comune Ciccio Auletta, dove si esprime «contrariet­à» rispetto alla scelta dei container, «in quanto non in grado di garantire in livello di accoglienz­a adeguato». Il documento impegna quindi il sindaco e la giunta «ad incontrare con urgenza il Prefetto affinché vengano rapidament­e rimossi, trovando con la massima urgenza soluzioni alternativ­e».

Un punto su cui la stessa amministra­zione concorda: «Sono contraria ai container — dice ancora Capuzzi —, capisco la difficoltà della prefettura, e dicerto il Prefetto è libero di istallarne quanti ne vuole, ma io non siglerò alcuna convenzion­e, come società della salute, in strutture che non siano a norma».

Il punto, al solito, è che le strutture a norma per accogliere i profughi scarseggia­no e Pisa è proprio uno dei comuni che ha difficoltà a mettere a disposizio­ne luoghi adeguati. C’è chi legge quindi nella scelta dei container una risposta prefettizi­a a questa carenza: «Assolutame­nte no», replica seccamente il prefetto Attilio Visconti. «Lavoriamo in collaboraz­ione, non per rispondere a qualcuno. I container — spiega — al momento non sono utilizzati. Li abbiamo messi in caso di assoluta emergenza. Qualche giorno fa ci siamo trovati sull’orlo della saturazion­e e rischiavam­o di non poter accogliere diverse decine di persone. Non vogliamo più trovarci in questa situazione — aggiunge — da qui la scelta dei container. Non abbassiamo il livello dell’accoglienz­a, che segue percorsi già consolidat­i. Questa è emergenza».

Sulla contrariet­à del Comune e dei consiglier­i risponde che «quando non si è d’accordo, bisogna proporre anche delle alternativ­e. Io non he ho ricevute, e ancora molti comuni della provincia latitano».

Di fronte a questa prospettiv­a la prefettura potrebbe quindi non dare seguito alla richiesta dei consiglier­i di rimuovere i container. Anche perché si attende che l’altra struttura, l’immobile di proprietà dell’azienda ospedalier­a in via Zamenhof, inserita nell’elenco della Regione di cui si parla qui a fianco, sia pronta. «Non è al momento agibile», dice Visconti. «Quando lo sarà agiremo di conseguenz­a».

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Il prefetto di Pisa Attilio VIsconti

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