Il Polo Bertini
Il bunker della ricerca intitolato al fondatore del Cerm
Quando ha scoperto la targa che intitolata l’«area 51» della ricerca a Ivano Bertini, Renata ha pensato che quella locomotiva di suo marito continua a correre anche a tre anni dalla sua scomparsa. L’idea di un edificio bunker per le ricerche delle aziende è stata infatti un’idea di Bertini: al fondatore del Centro di ricerca di Risonanze Magnetiche (Cerm) venne in mente nel 2011.
E ieri al Polo scientifico di Sesto è stato inaugurato il «suo» edificio, il bunker dove le aziende che da anni utilizzano le tecnologie del Cerm avranno servizi aggiuntivi: locali riservati, sistema informatico inviolabile, Spettrometro di 800 mhz a uso esclusivo. «Le informazioni sono sempre state protette, ma ora questa privacy è strutturalmente visibile», spiega Claudio Luchinat, presidente del Cirmmp, il consorzio che gestisce il Cerm, e responsabile del Cerm-Tt. Novartis, Menarini, Abiogen, Calipro, Dompè Corporate da anni svolgono ricerche al Cerm, i potenti spettrometri consentono di investigare atomi e molecole e quindi verificare l’efficacia dei farmaci: «Questo edificio aumenterà le sinergie con le aziende — assicura Lucia Banci, direttrice del Cerm — E inoltre l’idea del bunker della ricerca ci renderà ancora più attrattivi». Quasi tre milioni il costo dell’operazione: 1 milione e 300 mila sono arrivati dalla Regione, gli altri ce l’hanno messi il Cerm e il suo consorzio. All’inaugurazione anche l’attuale rettore Alberto Tesi e il rettore eletto Luigi Dei: nessuno accenno all’aeroporto che – secondo l’Ateneo – metterebbe a rischio lo sviluppo futuro del Polo. Ma il messaggio è chiaro: «Qui ci sono eccellenze mondiali, occorre sinergia». «Le grandi aziende hanno bisogno di Istituti di ricerca ma anche di adeguate infrastrutture, come l’aeroporto, altrimenti andranno via», è invece il pensiero del sindaco Dario Nardella, presente assieme al sindaco di Sesto Sara Biagiotti ed il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.