Cgil, subito un no a Saccardi
La neosegretaria toscana Angelini e i programmi della Regione: «La riforma della sanità condivisa con noi, cambiare è un errore»
«Qualcosa è cambiato». Dalida Angelini, forte dell’89% di consensi con i quali è stata eletta segretaria toscana della Cgil, non evita di affrontare la questione «bollente». «Qualcosa è cambiato» nei rapporti tra Cgil e Regione, dopo la virata «renziana» del governatore Enrico Rossi ma soprattutto del Pd in Consiglio regionale. Ci sono state le prime dichiarazioni su sanità e Jobs act che hanno reso evidente questo «#cambiaverso». Angelini si dice pronta a dialogare, ma con la «concertazione, che ha portato ad accordi di programma a partire da quelli di Piombino e Livorno e che hanno salvato migliaia di posti di lavoro» negli anni della crisi.
Il primo punto di rottura è sul futuro della sanità, con la neo assessora Stefania Saccardi: «Dispiace — attacca Angelini — aver appreso dai giornali le linee di riforma del neoassessore, dal Cup al privato sociale, senza prima un minimo di confronto. Non è bello neanche per un lavoratore scoprire il proprio futuro dal giornale: alcuni di loro che operano nella sanità ci hanno già scritto allarmati». Angelini ricorda che «l’ultima riforma della sanità, con le 3 aree vaste, è arrivata dopo la concertazione con tutte le categorie. Prima facevi un confronto e dicevi quali erano i problemi, oggi leggi le presunte soluzioni ai problemi sul giornale, mi auguro sia stato un errore. Chiediamo confronto, pronti a discutere».
Angelini non è così diretta, ma è comunque molto dubbiosa anche sulle dichiarazioni di Rossi che ha parlato di «modello tedesco» per i sindacati, con la loro partecipazione diretta nelle aziende: «Il presidente Rossi dice che il lavoro sarà la sua ossessione e si è tenuto le deleghe sul tema? Bene, anche per noi il lavoro è sempre stato una priorità, in questi anni il sistema toscano ha retto, noi siamo sempre stati ai tavoli — dice Angelini — Il modello tedesco? Un po’ generiche, le parole di Rossi: a me piacerebbe un giorno capire quando va bene e quando va meno bene quel modello » . Tradotto: si discuta anche di salari e welfare tedeschi. L’ultimo fronte è quello del Jobs act: ieri Unioncamere ha fornito dati positivi sulle future assunzioni in Toscana. Merito del provvedimento del governo? «Non è per il Jobs Act, possiamo dimostrare con i nostri dati che l’incremento di eventuali assunzioni deriva molto dalla defiscalizzazione. Il contratto a tutele crescenti è semplicemente un contratto a tempo determinato più lungo». Insomma, si assume solo perché, a conti fatti, anche se si licenzia dopo tre anni, i fondi agli imprenditori (8 mila euro annui ogni assunto) restano in tasca: Angelini avrebbe voluto che in caso di licenziamento l’imprenditore avesse «dovuto riconsegnare gli sgravi. Inoltre non si utilizza più il contratto a tempo determinato per gli stagionali del turismo, ma il voucher: meno tutele, più flessibilità».
Sulla sanità, però, arriva la risposta dell’assessore Saccardi: «Non c’è nessuna riforma già predisposta o impacchettata. Quando le idee si tradurranno in un progetto, il progetto sarà luogo di confronto con le parti sociali. Ho solo esposto alcune riflessioni» ma «che chi fa politica ha anche il diritto di dare un’idea e una visione del futuro». Per Angelini resta poi il « fronte interno » , con lo scontro tra i vertici Cgil e Fiom. La segretaria non ne parla direttamente, afferma solo che «coinvolgerò tutti: voglio una squadra, no alla persona sola al comando. Collegialità, dialogo, pazienza. È la mia storia ». La storia di una donna che da «bagnina» è entrata nella Filcams, fino a dirigere la categoria regionale e occuparsi dell’organizzazione della Cgil Toscana. Una Toscana. oggi, cambiata.
La replica Niente è già deciso, quando ci sarà il progetto ci confronteremo