Disco verde alle vasche chieste dalla Solvay
ROSIGNANO La Regione Toscana ha dato l’ok al progetto per il nuovo sistema idrico industriale della Solvay, che si è reso necessario per rispondere a due aspetti. Il primo è alleggerire il peso di approvvigionamento che l’attuale impianto ha sul fiume Cecina, il secondo è garantire l’attività di coltivazione delle miniere di salgemma, indispensabile per la produzione di soda. Il progetto interesserà il territorio di Montecatini Val di Cecina, con la realizzazione di sei nuovi pozzi che attingeranno dalla falda acquifera sotterranea, in una zona più a monte rispetto al corso d’acqua, così da diminuirne la pressione. Il problema è annoso. Già nel 2004 era stata avanzata una proposta dalla società, poi cassata a suon di ricorsi al Tar dai sindaci dell’Alta Val di Cecina. Le pressioni delle istituzioni hanno poi portato Solvay ad apportare delle modifiche al progetto e ieri hanno ottenuto il via libera dalla Regione che si è espressa positivamente sulla compatibilità ambientale. Modifiche che si riassumono nello spostamento degli attuali pozzi realizzati a suo tempo a Cacciatina, lungo il fiume Cecina, verso l’entroterra, sotto cui esiste una falda acquifera. I tecnici Solvay puntano con il nuovo progetto a realizzare fino ad un massimo di sei nuovi pozzi, profondi tra i 15 e i 20 metri e distanti oltre 250 metri dall’alveo del fiume. In questo modo, grazie a quasi cinque chilometri di tubazioni interrate, saranno garantiti i due scopi: la salvaguardia del corso d’acqua e la coltivazione delle miniere. Questo anche grazie a un calcolo matematico, che permetterà di prevedere il corso idrico nel fiume e nel caso diminuire momentaneamente l’approvvigionamento. Stando al cronoprogramma, l’impianto entrerà in funzione nel giro di cinque anni: la società adesso dovrà presentare il progetto esecutivo entro otto mesi, per poi affidare l’appalto entro i successivi tredici andando così alla fase di costruzione e collaudo. La Regione però ha messo dei paletti riguardo la compatibilità ambientale di questo impianto sul territorio: può essere realizzato a patto che rispetti alcune specifiche prescrizioni che riguardano l’ambiente idrico, il suolo e il sottosuolo, la tutela del paesaggio, il rumore, i materiali di scavo e la loro destinazione e gli aspetti infrastrutturali.