Confindustria, parte con Squinzi l’era di Messeri
Domani all’Odeon la nuova stagione di Confindustria Firenze Squadra, collegialità e niente rivendicazioni. Attesa anche Boschi
Il primo atto pubblico del nuovo presidente di Confindustria Firenze, Massimo Messeri, conferma quella discontinuità nella continuità di cui ha parlato il super dirigente di General Electric. E quel governo «collegiale» in base la quale ha pensato la squadra per via Valfonda e gli incarchi e le deleghe assegnate. Così niente titolo all’assemblea pubblica di Confindustria di domani pomeriggio (che andrà in diretta su Rtv38) dove parlerà da numero uno degli industriali, interventi brevi degli invitati, un discorso che terrà a braccio e che secondo il suo stile sarà fatto più di considerazioni sul ruolo che Confindustria deve avere e sulle sue strategie, che da un elenco di «rivendicazioni» sui problemi da sempre al centro dell’attenzione di imprenditori grandi e piccoli, dalla pressione fiscale alle infrastrutture, dalla semplificazione al rapporto con Palazzo Vecchio, Regione e adesso Città metropolitana. C’è molta attesa anche per il discorso di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria nazionale ed invitato di eccezione, che parlerà dopo il sindaco Dario Nardella e il riconfermato presidente della Regione, Enrico Rossi. La scaletta degli interventi al cinema Odeon — scelto dopo che il Teatro dell’Opera non aveva spazi disponibili nella data scelta per l’assemblea sia perché in centro, sia perché luogo simbolo di Firenze e della sua cultura — sarà aperta dal presidente uscente Silvano Bettini, con un saluto-bilancio dei suoi quattro anni in via Valfonda, seguita poi dalla relazione di Messeri, che si aiuterà con alcune diapositive, da Nardella, Rossi e Squinzi con la chiusura affidata ad un membro del governo (è stata inviata il ministro delle riforme Maria Elena Boschi che non ha dato ancora conferma, complici gli impegni parlamentari). Un’assemblea, insomma, meno kermesse rispetto agli ultimi anni, con tempi brevi e che darà l’impronta su quello che Massimo Messeri ritiene debba essere il posizionamento dell’associazione, sia all’interno del sistema confindustriale del risiko di fusioni già partito in Toscana — e che vede le tensioni tra Firenze e Prato — sia verso gli interlocutori pubblici in uno scenario nel quale l’occupazione non è ripartita anche se la crisi sembra alle spalle. Durante l’assemblea ci sarà spazio anche per la solidarietà (una donazione andrà a Villa Lorenzi) e la parte pubblica dell’assise sarà preceduta da quella «privata» in cui Messeri sarà eletto formalmente, dopo l’investitura del presidente del Nuovo Pignone da parte della giunta arriva a a fine aprile, e sarà approvato il bilancio 2014 di Confindustria Firenze, chiuso con conti in forte attivo.