In malattia e spiati, bufera alla Breda
Due dipendenti licenziati, i sindacati insorgono. L’azienda: procedura legittima
Pedinati dagli investigatori privati durante la malattia, diventa un caso il licenziamento di due dipendenti all ’Ansaldo Breda. L’azienda aveva disposto un’azione investigativa di controllo dei lavoratori 24 ore su 24. Il provvedimento ha mandato su tutte le furie i sindacati che hanno immediatamente proclamato un’assemblea e mezza giornata di sciopero. Ma l’avvocato giuslavorista Andrea Del Re conferma: per un’azienda è legittimo l’uso dei detective.
PISTOIA È da ieri un caso il doppio licenziamento di un impiegato, circa un mese e mezzo fa, e di un’operaia, la scorsa settimana, nello stabilimento pistoiese di Ansaldo Breda. L’azienda ferrotranviaria ha messo fine al rapporto con due propri dipendenti assenti dal lavoro per malattia o grazie alla legge 104, che dà la possibilità di assistere parenti malati, per comportamenti non coerenti con la malattia denunciata. Ansaldo Breda è giunta a questa conclusione dopo aver disposto un’azione investigativa di controllo degli spostamenti dei due dipendenti, nell’arco dell’intera giornata. Una scelta che ha mandato su tutte le furie i sindacati. Ieri mattina le Rsu hanno convocato un’assemblea per informare le maestranze di questi provvedimenti, indetto mezz’ora di sciopero e chiesto un incontro alla direzione dello stabilimento. «Non accettiamo atteggiamenti che vanno al di là del contratto di lavoro e che ledono la dignità dei lavoratori», ha detto il coordinatore delle Rsu, Tiziano Fabbri. «L’azienda — ha aggiunto Fabbri — ha incaricato un’agenzia investigativa di controllare 24 ore su 24 i lavoratori in malattia. È inaccettabile. Siamo pronti ad attuare tutte le forme di lotta perché l’azienda torni sui suoi passi». Questi controlli, dicono i rappresentanti sindacali, spettano all’Inps attraverso le visite fiscali e non a un’agenzia investigativa.
Inutile dire che l’azienda la pensi diversamente. Il suo portavoce ha fatto sapere che «sono state seguite le procedure aziendali in base a ciò che consente la legge. Avevamo già avanzato contestazioni alle persone in questione. Questi strumenti vanno a tutela dell’azienda nel prevenire o scoprire abusi». E un esperto della materia, l’avvocato giuslavorista Andrea Del Re, da noi interpellato per un parere , chiarisce che «è legittimo da parte di un’azienda utilizzare un detective per verificare quali attività, esterne alla propria abitazione, svolga il dipendente in malattia».
I sindacati non ci stanno, parlano di «azioni discriminatorie» e di un «cambio di clima rispetto al passato» che preoccupa: «Chiediamo che prima di tutto sia riportata serenità dentro lo stabilimento — ha sottolineato un altro rappresentante delle Rsu, Marco Fontana — anche in vista dell’incontro a Roma, il prossimo 24 giugno, sulla cessione dell’azienda al gruppo giapponese Hitachi». In quella sede si parlerà di esuberi e mobilità: 129 esuberi tra gli stabilimenti di Pistoia, Reggio Calabria e Napoli, oltre alla chiusura del sito di Palermo (160 dipendenti). Con queste premesse non sarà una passeggiata.