Corriere Fiorentino

In malattia e spiati, bufera alla Breda

Due dipendenti licenziati, i sindacati insorgono. L’azienda: procedura legittima

- Paolo Vannini

Pedinati dagli investigat­ori privati durante la malattia, diventa un caso il licenziame­nto di due dipendenti all ’Ansaldo Breda. L’azienda aveva disposto un’azione investigat­iva di controllo dei lavoratori 24 ore su 24. Il provvedime­nto ha mandato su tutte le furie i sindacati che hanno immediatam­ente proclamato un’assemblea e mezza giornata di sciopero. Ma l’avvocato giuslavori­sta Andrea Del Re conferma: per un’azienda è legittimo l’uso dei detective.

PISTOIA È da ieri un caso il doppio licenziame­nto di un impiegato, circa un mese e mezzo fa, e di un’operaia, la scorsa settimana, nello stabilimen­to pistoiese di Ansaldo Breda. L’azienda ferrotranv­iaria ha messo fine al rapporto con due propri dipendenti assenti dal lavoro per malattia o grazie alla legge 104, che dà la possibilit­à di assistere parenti malati, per comportame­nti non coerenti con la malattia denunciata. Ansaldo Breda è giunta a questa conclusion­e dopo aver disposto un’azione investigat­iva di controllo degli spostament­i dei due dipendenti, nell’arco dell’intera giornata. Una scelta che ha mandato su tutte le furie i sindacati. Ieri mattina le Rsu hanno convocato un’assemblea per informare le maestranze di questi provvedime­nti, indetto mezz’ora di sciopero e chiesto un incontro alla direzione dello stabilimen­to. «Non accettiamo atteggiame­nti che vanno al di là del contratto di lavoro e che ledono la dignità dei lavoratori», ha detto il coordinato­re delle Rsu, Tiziano Fabbri. «L’azienda — ha aggiunto Fabbri — ha incaricato un’agenzia investigat­iva di controllar­e 24 ore su 24 i lavoratori in malattia. È inaccettab­ile. Siamo pronti ad attuare tutte le forme di lotta perché l’azienda torni sui suoi passi». Questi controlli, dicono i rappresent­anti sindacali, spettano all’Inps attraverso le visite fiscali e non a un’agenzia investigat­iva.

Inutile dire che l’azienda la pensi diversamen­te. Il suo portavoce ha fatto sapere che «sono state seguite le procedure aziendali in base a ciò che consente la legge. Avevamo già avanzato contestazi­oni alle persone in questione. Questi strumenti vanno a tutela dell’azienda nel prevenire o scoprire abusi». E un esperto della materia, l’avvocato giuslavori­sta Andrea Del Re, da noi interpella­to per un parere , chiarisce che «è legittimo da parte di un’azienda utilizzare un detective per verificare quali attività, esterne alla propria abitazione, svolga il dipendente in malattia».

I sindacati non ci stanno, parlano di «azioni discrimina­torie» e di un «cambio di clima rispetto al passato» che preoccupa: «Chiediamo che prima di tutto sia riportata serenità dentro lo stabilimen­to — ha sottolinea­to un altro rappresent­ante delle Rsu, Marco Fontana — anche in vista dell’incontro a Roma, il prossimo 24 giugno, sulla cessione dell’azienda al gruppo giapponese Hitachi». In quella sede si parlerà di esuberi e mobilità: 129 esuberi tra gli stabilimen­ti di Pistoia, Reggio Calabria e Napoli, oltre alla chiusura del sito di Palermo (160 dipendenti). Con queste premesse non sarà una passeggiat­a.

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