Il tribunale reintegra Mallegni sindaco E Berlusconi lo chiama
Pietrasanta, stop alla legge Severino: prevale la volontà popolare Il reintegro, poi la chiamata di Berlusconi: «Sono rimasto solo io...»
Due storie, un solo destino. Massimo Mallegni e Silvio Berlusconi sono faccia a faccia. L’ex Cavaliere ha appena finito di parlare all’incontro tra gli amministratori locali di Forza Italia, alla Camera: «Siamo solo in due, solo io e te, a essere sospesi per la legge Severino» dice a Mallegni. Poi, a mezzogiorno, sul cellulare del sindaco (sospeso) di Pietrasanta arriva l’email più sperata. È quella dei suoi avvocati, che gli danno notizia del reintegro, della sospensiva che ha bloccato l’applicazione della Severino: «Ritenuto nel dubbio non implausibile di legittimità costituzionale, deve ritenersi prevalente il diritto del ricorrente all’elettorato passivo e all’esercizio del diritto a ricoprire cariche pubbliche fondate sulla volontà popolare», scrive il Tribunale civile di Firenze.
«Quindi sono rimasto solo io», scherza per telefono l’ex Cavaliere. In due ore e mezzo, il ri-ri-sindaco brucia due batterie del cellulare per rispondere a chiamate e messaggi. La prima a chiamarlo è la deputata Deborah Bergamini. Che su Twitter scrive: «Ora al lavoro per ridare smalto a Pietrasanta». Ma anche «tanti renziani, i soliti che mi avevano chiamato per esprimermi solidarietà quando ero stato sospeso». Solidarietà è giunta anche dal senatore forzista Altiero Matteoli: «Ancora una volta si prova che la legge Severino è sbagliata e che il Parlamento deve assumersi la responsabilità di modificarla».
E dopo tredici giorni di destituzione, Mallegni sbotta: «Mi hanno liberato un’altra volta», ricordando i trascorsi giudiziari che l’avevano fatto decadere da sindaco e rinchiuso in carcere per reati gravissimi, da cui poi era stato assolto. Stavolta a portarlo alla sospensione era stata una condanna in primo grado per abuso d’ufficio, un caso che riguarda un passo carrabile, e che, secondo il sindaco, «sarebbe già stata prescritto se non mi avessero rimandato l’appello».
In teoria, Mallegni è ancora a rischio sospensione, quella di ieri è solo una sospensiva di cui il Tribunale discuterà nel merito il 12 agosto; ma, visto che la Consulta si esprimerà a ottobre sulla Severino, e visto che l’appello del processo Mallegni è stato anticipato al 10 settembre, è probabile che il sindaco sia ormai fuori pericolo. Mallegni giura una volta ancora la sua fiducia nella magistratura: «Io sono l’esempio vivente che la giustizia in Italia funziona ed è bene amministrata — dice — io sono vittima della politica, non della giustizia. È la politica che deve decidere di migliorare la giustizia». Berlusconi sarà d’accordo? «Non lo so, ma — aggiunge — da esponente di Forza Italia cercherò di fare in modo che in futuro non accada ad altri quel che è successo a me». Già domani Mallegni sarà a Firenze, dove sarà presentato dal nuovo coordinatore regionale del partito, Stefano Mugnai, come suo vicario. A dare la benedizione ci sarà Deborah Bergamini.
Subito dopo il sindaco tornerà nella sua Pietrasanta, per recuperare i tredici giorni persi. «Si riparte», gongola Mallegni, che su Facebook si lascia andare a una dedica particolare, per un suo sostenitore che aveva iniziato uno sciopero della fame e della sete per solidarietà: «Un abbraccio va al mio amico Antonio Susy Meccheri. Antonio mangia e bevi!».