Nostalgia Borja
Nuovo corso Lo spagnolo è rimasto l’ultimo interprete a centrocampo della Fiorentina Olé «Pizarro e Aquilani ci mancheranno. E quelle critiche sulla scorsa stagione mi hanno fatto male»
Il centrocampista: «Pizarro e Aquilani ci mancheranno»
MOENA (TRENTO) È rimasto l’unico interprete della Fiorentina Olé dell’ultimo triennio. E la cosa non sembra piacergli tantissimo. Gli occhi di Borja Valero anzi trasmettono un filo di malinconia, specie pensando a chi se n’è andato e rischia di lasciare un vuoto difficilmente colmabile: «Sono rimasto sorpreso dell’esonero di Montella — ammette lo spagnolo — avevamo fatto grandi annate insieme, sono cose però che nel calcio possono succedere e ti devi abituare. Pizarro? Senza di lui dovremo cambiare il nostro gioco, lui e Aquilani erano leader e ci mancheranno».
Come Gonzalo e un pezzo consistente dello spogliatoio dunque, il todocampista pare aver mal digerito gli sconquassi dell’estate viola. E adesso si aspetta rinforzi. Starà ad Andrea Della Valle (in arrivo già stamani a Moena) riportare entusiasmo e fiducia nell’ambiente. Il patron oggi (prima di ripartire già in serata) ribadirà ufficialmente la posizione della società su Gomez e su Salah, ma soprattutto rilancerà le ambizioni di una squadra che vuole continuare a puntare in alto. I tifosi aspettano un segnale e il gruppo viola (almeno stando alle dichiarazioni del leader) altrettanto: «Sarà sempre più difficile far meglio — continua Borja Valero — perché in questi anni abbiamo fatto grandi cose. Vediamo i giocatori che arriveranno, anche se sinceramente non ho letto i giornali e non so chi si è rinforzato».
Frasi secche quelle di Borja, per altro senza mai un sorriso o un filo d’ironia. Che allo stesso tempo però non mettono in dubbio il suo legame con Firenze: «Poco tempo fa ho firmato per 5 anni perché ho fatto una scelta di vita che va oltre il campo. Ho sempre detto che da qui avrebbero potuto solo portarmi via due squadre (Real e Manchester United, ndr), che però al momento non si sono mai fatte sentire. Le critiche di questi mesi comunque mi hanno dato fastidio, perché due semifinali sono state un grande traguardo e andavano onorate in modo diverso». Borja dunque resterà il garante del centrocampo tutto palleggio e qualità della Fiorentina del futuro. Non a caso Sousa punta moltissimo su di lui. E non a caso il portoghese (abilissimo nella comunicazione) ha speso parole al miele per il cetrocampista più tecnico ed esperto della rosa viola. Che nei suoi pensieri dovrà diventare il leader da cui far partire il pressing e il gioco palleggiato più volte provato nel ritiro di Moena: «Borja Valero ha un’intelligenza superiore — aveva detto Sousa parlando di lui — “legge la partita molto prima di tutti gli altri»: «Non poteva dire altro — ha risposto Borja — anche se avesse pensato cose brutte su di me non avrebbe potuto dirle. Come giocatore non lo conosco, come allenatore parla molto più di Montella. Ha idee diverse rispetto a Vincenzo, l’inizio di un nuovo ciclo però è sempre difficile perché cambiano tante cose».
Tra i segnali di disagio e l’improvviso silenzio social di un giocatore che a suon di tweet (con il figlio Alvaro e la moglie Rocio) è entrato nel cuore di ogni tifoso viola, l’uno dei migliori motivi per tirarsi su il morale è Pepito. «È un po’ ciccione — scherza, finalmente ridendo, Borja — gli manca la forma, ma il ginocchio sta bene. Non vedo l’ora di rivederlo in campo, perché è una persona speciale a cui voglio “benissimo”: giocare lo fa sorridere e quando sorride lui, tutti noi facciamo altrettanto. Gomez? Lui è più taciturno, se ne sta per conto suo ed è difficile capire cosa stia pensando».
Il centrocampista negli ultimi tempi è un po’ scomparso dal suo amato twitter