Corriere Fiorentino

«Ma ora via tutti, anche i non sospesi»

La presidente del consorzio Astir: nuovi licenziame­nti. Ho scritto ai parenti chiedendo perdono

- di Giorgio Bernardini

PRATO Dopo «tre giorni di riunioni permanenti» con lo stato maggiore del consorzio e con i legali, il presidente di Astir Loretta Giuntoli pare voler mettere in atto sino in fondo la strategia decisa. L’agglomerat­o di cooperativ­e che presiede ha come dipendenti quattordic­i indagati sui diciassett­e dell’inchiesta per maltrattam­enti alla Rsa di Narnali.

Martedì, nel corso di una riunione con i sindacati, Giuntoli ha informato i rappresent­anti dei lavoratori che era sua intenzione licenziare in tronco i nove indagati della sua cooperativ­a che il giudice ha deciso di sospendere con un provvedime­nto cautelare.

È ancora convinta di questa decisione? «Confermo, e farò di più». Cosa? «Vorremmo licenziare anche gli altri indagati, stiamo cercando di valutare se ci sono gli estremi per farlo».

Ma il responsabi­le della Cgil funzione pubblica di Prato ha detto che non avete il diritto di licenziare nemmeno i sospesi…

« Purtroppo non capisco questa posizione. Mi sembra contraddit­toria». Rispetto a cosa? «Mi riferisco al fatto che quando abbiamo comunicato ai sindacati la volontà di licenziare questi dipendenti, martedì, loro si sono detti d’accordo. Così per i nove sospesi abbiamo già avviato le procedure. Ora la Cgil sembra avere due voci, ma questo non mi riguarda». Lei sapeva già di questa indagine sui suoi dipendenti?

«Sì, le autorità mi hanno avvisato il 18 maggio».

E non aveva avuto alcun sentore di quanto stesse accadendo? Nessuno le ha mai riferito nulla che la facesse insospetti­re?

«A dire il vero ricevetti dall’Asl, che gestisce la struttura, una segnalazio­ne su presunti maltrattam­enti il 27 di aprile. Chiesi di circostanz­iarla, ma la risposta è arrivata soltanto il tre luglio». Dunque c’erano segnali? «No, non parlerei di segnali. Noi abbiamo circa 850 dipendenti: bisogna essere cauti e attenti e sapere che cosa accade con certezza. Ecco, detto questo, mai immaginava­mo che ci potesse essere una situazione così grave e diffusa in quella struttura. Persino io, che sapevo dell’indagine, pochi giorni fa quando ho visto le immagini sono rimasta sbigottita».

Il consorzio che lei presiede, però, non ha mai chiesto scusa.

«Non sempre le cose avvengono pubblicame­nte». Cosa intende dire? «Ho personalme­nte scritto una lettera ai parenti degli anziani coinvolti andando oltre le scuse. Ho chiesto loro il perdono. Domenica l’ho fatta consegnare ad alcuni di loro a mano, dato che noi non abbiamo accesso agli indirizzi dei parenti, non gestendo la struttura».

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Loretta Giuntoli Presidente del Consorzio Astir. A destra, la residenza per anziani di Narnali

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