Corriere Fiorentino

Il rogo scuote l’ Oltrarno: «Perché? Lui è uno di noi»

L’incendiari­o dei dehors ai domiciliar­i, e gli amici: paghiamo i danni

- Antonio Passanese

Antonio, il titolare della Sorbetteri­a di piazza Tasso, ieri ha voluto riaprire la sua gelateria: «Con un tempo del genere stare chiusi è un delitto», dice mentre ripulisce la pedana del dehors e posiziona le sedie che ha portato da casa. L’insegna del locale è ancora annerita e l’acre odore di plastica e legno bruciati si avverte anche a diversi metri di distanza. Accanto, al ristorante Bbq, hanno avuto la stessa sorte: «Si spera che gli ombrelloni nuovi arrivino lunedì. Fino ad allora dovremo rinunciare al dehors, per noi è un danno incalcolab­ile», spiegano Cristian e Simone, i proprietar­i che, armati di ramazza e spatola provano a cancellare i segni lasciati dall’incendio appiccato nella notte tra domenica e lunedì dall’ortolano di via dell’Orto Francesco Luzzi, 37 anni, ai domiciliar­i da ieri a casa dei genitori.

«Sa cos’è che fa più male? È che Francesco è uno di noi, uno del quartiere. Qui lo conoscono tutti. Non riusciamo a spiegarci il suo gesto». Con fatica i due locali provano a buttarsi alle spalle questa brutta storia e a ricomincia­re. Antonio rimette in moto le macchine per produrre gelato fresco, la cucina del Bbq, invece, non ha mai smesso di funzionare. «Se non è bruciato tutto lo dobbiamo a un ragazzo marocchino che si è gettato tra le fiamme e a calci ha spostato le panche e i tavolini. Gli siamo molto riconoscen­ti, per questo ci impegnerem­o a trovargli un lavoro». Ma anche gli inquilini della palazzina che affaccia sulla Sorbetteri­a e sul ristorante sono stati fondamenta­li: «Dalle finestre hanno gettato secchiate d’acqua. Il rischio era che andassero a fuoco anche i loro appartamen­ti».

Francesco Luzzi a San Frediano è molto conosciuto, e al bar di piazza Tasso è praticamen­te di casa: «Viene da noi ogni giorno, è un ragazzo tranquillo, un gran lavoratore, non sappiamo cosa gli sia scattato nella testa. Siamo senza parole. Questa mattina abbiamo visto il babbo e la mamma. Sono distrutti».

Increduli si sono mobilitati anche gli amici di Francesco che si sono offerti di pagare i suoi danni. Alla vicenda, il presidente della commission­e Cultura del Quartiere 1, ha dedicato un post su Facebook: «Difendere Francesco viene spontaneo — scrive — perché chi lo conosce sa che è una brava persona e che la sua è una famiglia di lavoratori onesti. Purtroppo lui ha avuto un problema. Il gesto va condannato, come è stato condannato con infinita umiltà dalla stessa mamma di Checco. La cosa che invece va sottolinea­ta con forza è questa: in un mondo che ci allontana sempre più dalle persone, un rione si stringe intorno ad una famiglia in un momento difficile».

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Il titolare della gelateria danneggiat­a in piazza Tasso sistema il dehors dopo il rogo di mercoledì notte che lo ha costretto alla chiusura per 24 ore. Nella foto piccola un’immagine delle fiamme
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